No al carcere per i profughi – Lettera aperta all’Ambasciatore ungherese

16 Settembre 2015

Ambasciatore di Ungheria in Italia, János Balla,    

le scrivo per comunicarle la forte reazione negativa di molti cittadini italiani, nell’apprendere la decisione del suo Governo di punire con il carcere i profughi in transito in Ungheria. Chi lascia la propria casa, il proprio lavoro, gli anziani troppo vecchi e malati per scappare non compie alcun atto illegale. Cerca solo di salvare la propria vita e dare un futuro di pace ai propri figli. Almeno a quelli che riesce a salvare dalla morte.
 
La legge ungherese che punisce la sopravvivenza con il carcere è disumana.
 
Viola i principi basilari europei di rispetto dei migranti ed è blasfema verso la religione cristiana, che il suo Paese considera un elemento di identità nazionale, anche se – nei fatti – viene svuotata da ogni precetto di accoglienza. Quella stessa accoglienza che i profughi ungheresi chiesero ed ottennero nel 1956.
 
Ambasciatore János Balla,
il filo spinato che state stendendo sui vostri confini non è una protezione, ma l’assedio del cinismo che sta stringendo e rimpicciolendo l’Ungheria, una nazione che merita  di arrivare presto al pieno rispetto dei diritti umani,.
 
Con vigilanza democratica,
Libertà e Giustizia di Roma
PS.
Per inviare questo testo (o un altro) all’Ambasciatore ungherese, usare l’indirizzo e-mail:  : mission.rom@kum.hu

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