E’ un partito nato appena pochi mesi fa, il SMC guidato dal giurista Miro Cerar, il grande trionfatore delle elezioni politiche in Slovenia. Secondo gli exit poll si è aggiudicato il 36,9% dei voti (38 deputati su 90), il risultato migliore conseguito da qualsiasi partito nella storia parlamentare della Slovenia.
SMC è stato fondato solo pochi mesi fa dal giurista sloveno: pur non volendosi classificare né come partito di destra, né di sinistra, sulla base dei punti programmatici SMC propende più verso il centro-sinistra. Gli exit poll danno al secondo posto con il 19,2% il Partito democratico sloveno (SDS, centrodestra) dell’ex premier Janez Jansa, attualmente in carcere.
In quota centro-destra avrebbe varcato la soglia parlamentare anche Nova Slovenija, con il 5,4%. In quota centro-sinistra invece la grande sorpresa è la Sinistra unita, partito ideologicamente vicino alle posizioni della sinistra di Alexis Tsipras, con il 7,1% dei consensi. In Parlamento nell’emisfero di sinistra siederanno i deputati di Desus (9,7%), i Socialdemocratici (5,8%) e il nuovo partito fondato dalla premier uscente Alenka Bratusek, Alleanza per Alenka Bratusek (4,7%), nato dopo la scissione interna a Slovenia positiva, maggiore partito del governo uscente e che sarebbe rimasto questa volta addirittura fuori dal Parlamento. L’affluenza alle ore 16.00 è stata del 35,58%, quasi l’8% in meno rispetto alle elezioni del dicembre 2011.
Il partito di Cerar, fondato pochi mesi fa con un programma anti-corruzione, ha probabilmente fatto il pieno dei voti di sinistra, rimasti vaganti dopo la scissione interna a Slovenia positiva. Grazie ad alcuni punti programmatici, tra cui spunta soprattutto un ripensamento sulle politiche di privatizzazione delle quote statali, ha attirato l’elettorato di centro-sinistra. Un buon successo è stato riscosso anche dal partito dei pensionati Desus, con a capo il ministro degli Esteri uscente, Karl Erjavec, dato al 9,7% (10 deputati).
La grande sorpresa è anche la Sinistra unita che ottiene 7 deputati. Sinistra unita è il primo partito con posizioni di sinistra radicale dichiarate a superare l’asticella del quorum, da quando il successore del Partito comunista sloveno si è riformato, spostandosi su posizioni più moderate a metà degli anni novanta. Siederanno infine nel parlamento i deputati dei Socialdemocratici (5 deputati) e l’Alleanza per Alenka Bratusek (4 deputati).
Il governo che si andrà a formare sarà con ogni probabilità di centro-sinistra. Il candidato premier in pectore ha già dichiarato di non voler cercare alleanze a destra col Partito democratico sloveno SDS (19 deputati), mentre una coalizione con Nova Slovenija (5 deputati) sembra improbabile. Il programma economico dei due partiti è molto diverso, a partire dalle posizioni sulla privatizzazione delle quote statali (tra i snodi principali della politica economica slovena e monitorata attentamente da Bruxelles). SDS, il cui leader Janez Jansa sta scontando una pena di reclusione a due anni, ha subito una contrazione molto importante rispetto alle elezioni precedenti (circa l’8% in meno), mentre il Partito popolare sloveno non è riuscito a raggiungere la soglia del 4%.
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