Sta destando scalpore la vicenda del pluriomicida Bartolomeo Gagliano che, in premio speciale per andare a trovare la madre, non ha più fatto ritorno nel carcere Marassi di Genova, dove scontava la sua pena. Il parere di Rita Barbera, dirigente del penitenziario dell’Ucciardone a Palermo, socia storica di LeG e da poco coordinatrice del circolo locale.
Capisco lo sgomento ma vorrei fare alcune considerazioni che forse potrebbero aiutare nel giudizio severo che viene data a tutta la vicenda, senza però considerare alcuni tasselli:
1) il detenuto aveva già scontato tutta la sua pena per i delitti gravi che ha commesso nel passato… e a meno che non vogliamo reintrodurre la pena di morte prima o poi doveva uscire dal carcere.
2) il nostro ordinamento considera la malattia mentale nell’applicazione della pena… e mi pare che questa sia una concezione civile.
3) il direttore del carcere dà solo il suo parere per la concessione del permesso ma poi è il magistrato di sorveglianza che di fatto lo concede.
4) la decisione viene presa sulla base di una approfondita osservazione della personalità del detenuto da parte di psicologi, educatori, in questo caso psichiatra… che però hanno a loro disposizione la loro conoscenza e non la sfera di cristallo.
5) mi sembra che non si stia valutando che probabilmente in questo caso non si buttano le chiavi per un uomo malato ma che i servizi sociali non l’avrebbero dovuto mai perdere di vista.