Alla fine è tutto vero. Dopo un pomeriggio ad inseguire tweet depistanti, titoli ambigui e comunicati fumosi su una sbandierata, dal vicepremier Alfano, introduzione della «responsabilità civile delle toghe», alla fine salta fuori che qualcosa di vero c’è. Non ieri. Non nel consiglio dei ministri di ieri. Ma è vero che in settimana (giovedì), la commissione Giustizia della Camera, presieduta da Donatella Ferranti (Pd), metterà in pista la modifica della legge Vassalli. Cioè il testo di legge che regola il meccanismo del risarcimento dei danni ad una vittima di un errore giudiziario (responsabilità civile delle toghe). Risarcimento che ad oggi (la legge Vassalli è del 1988), coinvolge direttamente lo Stato e ha riguardato quattro, forse cinque magistrati.
La responsabilità civile delle toghe è una delle riforme più invocate da Berlusconi. Per sbaglio, o forse no, riuscì ad essere approvata da un ramo del Parlamento ai tempi del governo Monti. Il fatto che torni in agenda adesso, non prevista, è decisamente un punto a vantaggio di Alfano. E anche questa sarà, dopo l’abolizione dell’Imu ieri, un’arma decisiva per dimostrare che i governativi a palazzo Chigi fanno sul serio e non sono «agli ordini del Pd». Un’arma per svuotare di significato il parlamentino Pdl-Fi del prossimo sabato e dare fiato alla sopravvivenza del governo Letta.
Alfano ieri si è tradito, ma forse no, con la sue mani. È stato il vicepremier a spacciare, a metà pomeriggio, un adeguamento necessario alle normative europee per «l’introduzione della responsabilità civile delle toghe». Attimi di fibrillazione, nel pomeriggio, dopo quei tweet e quei comunicati. A questo punto, volutamente ambigui. Il fatto è che Alfano ha voluto mettere sul tavolo, già da ieri, qualcosa che deve ancora succedere (vedremo poi come) ma che gli può tornare subito utile perché assolutamente gradita al presidente Berlusconi.