Riscoprire la bussola della politica: la Costituzione. È questo l’invito che “la via maestra” promossa da Luigi Ciotti, Stefano Rodotà, Maurizio Landini, Lorenza Carlassare e Gustavo Zagrebelsky rivolgono in vista della manifestazione del 12 ottobre a Roma (corteo alle 13 da Piazza della Repubblica fino a Piazza del Popolo con relativi interventi). Una tappa importante, sottolineano i promotori, di un viaggio iniziato il 2 giugno, Festa della Repubblica e della “Costituzione come ci piacerebbe che fosse” spiega Sandra Bonsanti, che proseguirà nelle scuole, nelle Università nelle fabbriche contro “l’idea che si è fatta strada, non a caso, e non innocentemente, che la Carta sia superata, che impedisca l’ammodernamento del paese, che i diritti siano da freno allo sviluppo economico, che la solidarietà sia una parola vuota”. Mentre “noi ci siamo resi conto di quanto sia giovane, attuale e da riscoprire” dice Landini che invia due messaggi. Il primo: “Non scrivete ‘vogliono difendere la Costituzione’, è riduttivo. Perché noi chiediamo la completa applicazione per cambiare il Paese, per superare le differenze sociali garantendo i diritti al lavoro, all’ istruzione, alla salute”. Il secondo: “La manifestazione del 12, che non è contro qualcuno ma per unire ed evitare la frammentazione, nasce da un appello e da un’ assemblea aperta a tutti”. Segue Rodotà che si dice contrario all’abolizione dell’Imu sulla prima casa a prescindere dal reddito: “Io voglio pagarla. La Costituzione tutela la dignità di chi rinuncia a curarsi perchè non ha soldi per pagare il ticket. I diritti vanno tutelati sulla base di un criterio con cui si ripartiscono le scarse risorse esistenti”. E conclude: “Questa iniziativa nasce dal basso sul sito www.costituzionelaviamaestra.it troverete la lista di non meno di 100 associazioni locali, che dicono come si sta costruendo questo viaggio”.
OBIETTIVO comune: ricostruire uno spazio politico vuoto perchè è in gioco la democrazia. “Ho due riferimenti molto cari: il Vangelo e la Costituzione” è la premessa delle parole dense di umanità e forza di Luigi Ciotti. “Non vogliamo inseguire la cronaca ma costruire una storia fatta delle storie delle persone. La ferita di 5 milioni di poveri, 6 milioni di analfabeti, 7 milioni che vivono il disagio lavorativo, non può lasciarci indifferenti. La speranza ha il volto delle persone che fanno più fatica e da loro bisogna partire. La prima forma di legalità e la fedeltà alla Costituzione perchè la legalità si fonda sulla giustizia sociale. La Costituzione è stata imbalsamata da troppe differenze da troppe cerimonie, dobbiamo prendercene cura”. E ricorda uno dei Padri Costituenti, Giuseppe Dossetti, che nel’94 abbandonò l’eremo per costruire i comitati per la Costituzione. Conclude con le tre parole chiave: “continuità, condivisione e corresponsabilità”.
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