Al via il processo per la trattativa Stato-mafia a Palermo. Tra gli imputati presenti l’ex ministro Nicola Mancino, che risponde solo di falsa testimonianza . “Non posso stare nello stesso processo in cui c’è la mafia”, si lamenta l’ex ministro prima dell’inizio dell’udienza. Ma la Procura ha preannunciato che contesterà una nuova aggravante a Mancino. Il 5 dicembre 2012 Libertà e Giustizia invitò Nicola Mancino a dire tutto ciò di cui era a conoscenza riguardo alla trattativa.
Bisogna che oggi trovi il coraggio – si legge nell’articolo firmato da Sandra Bonsanti – di raccontare cosa accadde quel primo luglio del ’92 nel suo nuovo ufficio al Viminale: chi era presente, cosa si disse, cosa gli fu detto sull’uccisione di Falcone e sulle richieste della Cupola. Da oggi Nicola Mancino deve ricordarsi davvero tutto, a partire dal terrore dei politici democristiani dopo l’uccisione di Salvo Lima, dopo la morte di Falcone; di quei minuti che segnarono forse la vita anche di Paolo Borsellino. E degli altri che morirono nelle stragi del 1993.
Bisogna che finalmente su questa pagina tremenda della nostra storia si faccia verità e giustizia.