Ore 17.30: elezioni caos: Paese ingovernabile?
Ore 16.15: “Bomba” Piepoli L’unica certezza è che il Movimento 5stelle è alle stelle. Siamo un popolo di pazzi.
Affluenza:
L’affluenza si ferma al 75,21%.
Primi instant poll
Ore 15.30: verso vittoria del centro sinistra sia alla Camera che al Senato. Primi instant poll:
Pd-Sel al 34,5%,
Pdl-Lega al 29%, Grillo al 19,5%.
Al Senato Bersani al 37%, Berlusconi al 31%,
Monti 9% e Grillo al 16,5%
Le scadenze
Il calendario post elettorale andrà dal 12 marzo al 15 maggio. Il 12 marzo proclamazione degli eletti. Entro il 20 marzo consultazioni di Napolitano e elezioni dei presidenti delle Camere. Dal 15 aprile Camere e Regioni riunite per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, il cui mandato scade il 15 maggio.
L’affluenza di ieri alle ore 22
L’affluenza alle 22 di ieri è di oltre 7 punti in meno rispetto alla tornata elettorale del 2008. Sono andati a votare, per ora, 55 italiani su 100. Se si va indietro negli anni il confronto è ancora più desolante: l’11 per cento in meno rispetto al 2006 e il 26 per cento in meno rispetto al 2001.
La disaffezione verso la politica non si frena, anzi, è un’emorragia che rischia di essere inarrestabile.
Andando poi ad analizzare i dati nelle singole regioni, il primo che salta in evidenza è quello della Lombardia. Il voto alle politiche ha trascinato quello regionale dove si registra un aumento rispetto all’ultima tornata amministrativa dell’8 per cento. Ma il dato complessivo rispetto alle politiche è dei più avvilenti: in Lombardia 1 (Milano, Monza e Brianza) e 3 (Pavia, Lodi, Cremona e Mantova) la percentuale dei votanti scende di oltre 9 punti, in Lombardia 2 (Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese, Lecco) di 11 punti netti. A Milano città, i votanti sono il 59,9 per cento per le elezioni politiche, e il 57 per le elezioni regionali.
La Lombardia dunque, seconda solo alla Sicilia per affluenza negativa ai seggi rispetto alla tornata precedente.
Si può solo sperare che il popolo berlusconiano e leghista questa volta abbia deciso, scegliendo l’astensione, di punire i suoi leader, favorendo così la coalizione di centrosinistra.