1. Lavoro e ingiustizia sociale
Creare occupazione, spostare gli investimenti dalla rendita finanziaria al lavoro.
In questo contesto c’è da contrastare: il lavoro nero con il ripristino degli indici di congruità, la precarietà in ingresso al lavoro; durante l’impiego lavorativo attraverso l’abrogazione delle norme Fornero che svuotano il contratto nazionale e il ripristino dell’articolo 18; una legge efficace contro le dimissioni in bianco e per la rappresentanza e la democrazia sindacale.
In caso di perdita di lavoro proponiamo ammortizzatori sociali estesi a tutti i tipi lavori, con particolare attenzione a partire dal problema “esodati”. Serve un rilancio di un nuovo sistema di welfare per non lasciare da sole le persone e non addossare sulle donne l’assenza di servizi sociali adeguati. Un moderno sistema di servizi pubblici: scuola, salute, università sono una condizione essenziale allo sviluppo e alla coesione sociale.
Un’ efficace politica di giustizia sociale deve farsi carico della questione generazionale con misure ad hoc: il reddito minimo garantito come indicato dalla la risoluzione europea del 2010, affinché ragazzi e ragazze non siano ricattati dallo sfruttamento e dalla precarietà, una riforma del sistema previdenziale che rivaluti le pensioni e copra i periodi tra lavoro e lavoro, definisca età pensionabili differenti a seconda dei differenti lavori, riconosca contributi figurativi per la cura dei figli e l’assistenza alle persone.
2. Conflitto di interesse, libertà d’informazione
La scelta di fondo è una tv per i cittadini, autonoma dai poteri. Tutti.
Si tratta di far propri modelli di gestione più avanzati in Europa e mettere in pratica una riforma della Rai che garantisca la qualità del servizio vigilato e indirizzato da un organo formato da soggetti selezionati mediante concorsi pubblici in base a professionalità, competenza, indipendenza; una tv pubblica gestita in modo trasparente con possibilità reali di controllo diretto da parte dei cittadini, della società civile competente e delle autonomie locali. Di vitale importanza democratica è la risoluzione dell’anomalo conflitto di interesse che caratterizza negativamente l’Italia. Non è rimandabile una legge che definisca una netta e chiara separazione tra l’esercizio del potere politico, la proprietà, il sostanziale potere di influenzare i media. E’ la condizione primaria per garantire la libertà e il pluralismo dell’informazione.
3. Giustizia, criminalità e corruzione
Si tratta di introdurre tutto quello che d’importante non è stato messo nel provvedimento recente del Governo Monti contro la corruzione (si stima che la corruzione provochi perdite pari a 50 miliardi di euro all’anno): il prolungamento dei tempi di prescrizione per i reati di concussione e corruzione misure richieste perentoriamente anche dalle istituzioni europee, il rafforzamento dell’attività di contrasto e di indagine in capo alla Corte dei Conti, la riforma del falso in bilancio che ripristini le condizioni di rigore cancellate da Berlusconi, l’inserimento del reato di corruzione tra privati e di auto riciclaggio.
4. Riconoscimento dei diritti civili
La prima proposta è l’abolizione della pessima legge Bossi-Fini e l’approvazione di una legge sui diritti di asilo. Inoltre i bambini migranti nati in Italia devono diventare cittadini italiani e devono essere più brevi i tempi per l’ottenimento della cittadinanza. Insostenibile è diventata nel nostro Paese la situazione dei detenuti, si deve evitare che si protraggano i tempi di detenzione dei detenuti in attesa di giudizio, in gran parte poveri e migranti.
Affermare il diritto di ogni essere umano a decidere della propria vita e del proprio fine vita attraverso l’introduzione del testamento biologico. E’ necessario scrivere nuove regole per superare l’attuale Legge 40 a seguito dei ricorsi ai tribunali e della bocciatura della Corte Europea dei Diritti Umani per tutelare la salute di donne e nascituri. La riforma del diritto di famiglia deve tenere conto delle ”famiglie” e dei molteplici cambiamenti delle relazioni tra donne e uomini: divorzio breve, equiparazione delle famiglie di fatto per successioni, diritto al lavoro, disciplina fiscale e previdenza, estensione del matrimonio civile anche alle coppie omosessuali e riconoscimento del loro diritto all’omogenitorialità. Ci vuole una battaglia culturale contro l’omofobia, che deve essere considerata uno di quei reati che la Legge Mancino sanziona come crimini dell’odio.
5. Laicità dello Stato
Il primato della laicità dello stato e della libertà degli individui è intangibile. Per questo consideriamo prioritario che vengano introdotte in Italia leggi che ci riportino tra i paesi più avanzati per i diritti di libertà. Siamo l’unico paese in Europa in cui la “libertà di coscienza”, in particolare quella “doppia”dei legislatori, è diventata lo strumento di alcuni per impedire la libertà di altri. Il progresso dell’Italia è cresciuto grazie alle grandi conquiste di civiltà e di libertà.
6. Legge elettorale
Una nuova legge elettorale è indispensabile per superare l’orrida in vigore. Si tratta di assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e stabilità di governo, la possibilità di scelta degli eletti/e, la garanzia della rappresentanza 50/50 dei due generi.
7. Tutela del territorio e valorizzazione dei beni culturali e ambientali
Si esce dalla crisi con la conversione ecologica dell’economia, con investimenti in istruzione e ricerca, innovazione e nuova specializzazione del paese nella globalizzazione. L’opposto della strada fin qui seguita. Proponiamo un Piano Verde per “buoni” lavori: messa in sicurezza del territorio, delle scuole, per l’efficienza energetica degli immobili, per la cura del nostro paesaggio e la riqualificazione urbana delle città, la difesa del suolo, la prevenzione del rischio sismico, il mitigamento delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Questioni che rimettono in discussione il concetto di “grandi opere” che servono all’ammodernamento del nostro paese. Un’altra “grande opera” è la “costruzione” di città sostenibili: basta con l’ espansione edilizia e il consumo del suolo, sì alla crescita di nuove professioni verdi, e di nuovi stili di vita. Quaranta miliardi di euro per la creazione di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro nella green economy, specie per i giovani, in ogni parte d’Italia. Infine noi consideriamo limitativo continuare a misurare la ricchezza e il benessere della popolazione tramite il PIL, il prodotto interno lordo. Ci impegniamo a modificare questo indicatore e ad introdurre il Prodotto nazionale sapere e il Prodotto nazionale salute (PNS) come indicatori del futuro di una società. Salute e conoscenza nell’ambito delle società contemporanee sono determinanti per capire il livello di reale benessere.
8. Politiche economiche e fiscali come strumento di equità
L’Italia è diventata un paese con una forte diseguaglianza:il 10% delle famiglie più ricche detiene il 45% della ricchezza e il 50% delle famiglie più povere ne detiene poco meno del 10%.
La vera rivoluzione fiscale sarà quella che consentirà ai più di pagare meno imposte grazie alle risorse prelevate da chi non ha mai pagato quanto avrebbe dovuto. Vogliamo proporre un sostanziale riequilibrio del prelievo in favore delle classi meno abbienti. E ciò si può ottenere spostando in parte l’imposizione del reddito al patrimonio e modulando le aliquote delle imposte dirette per ridistribuire la pressione fiscale : chiedendo di più ai redditi superiori a 150.000 euro e abbassando le aliquote per le fasce mediane. Proponiamo di tassare i grandi patrimoni all’1,5% e quelli meno cospicui a due aliquote agevolate alternative tra loro: lo 0,15% e lo 0,30%. Altre misure sono: l’estensione delle detrazioni fiscali escluso i beni di lusso, l’introduzione, al pari della dichiarazione dei redditi, anche di quella per il patrimonio, la reintroduzione del falso in bilancio; della soglia massima di contante a 300 euro; l’elenco telematico clienti fornitori per ogni impresa di qualsiasi dimensione; l’obbligatorietà del sistema di pagamento elettronico in tutti gli esercizi e le attività professionali e il conseguente abbattimento sino a zero dei costi di intermediazione bancaria per l’attivazione dei POS; l’ICI sugli immobili di proprietà della Chiesa; introduzione di maggiori sanzioni per la seconda rata dei condoni IVA spariti e una maggiorazione d’imposta (dal 5 al 20%) sui capitali scudati; negoziazione con la Svizzera e con altri paesi di convenzioni tendenti a fare emergere i beni esportati illegalmente; abolizione dell’IMU per fasce di reddito basse e aliquote meno forti per le altre destinando interamente il gettito ai Comuni; reintroduzione dell’aliquota IVA sui beni di lusso al 38%.
Famiglie ed imprese meritano dal punto di vista fiscale una maggiore attenzione. Per le famiglie si propone una “no tax area” che cresce in funzione dei carichi familiari oggi non conteggiati. La tassazione delle imprese avrà come scopo il rafforzamento della loro struttura patrimoniale con la drastica diminuzione dell’aliquota dell’Ires che premi le buone pratiche: assunzioni, innovazione..-
9. Legge sui partiti (art. 49 della Costituzione)
La buona politica è quella che vive attraverso la partecipazione diffusa e diretta dei cittadini, che si dà regole e controlli trasparenti e che nega anche il minimo privilegio di casta proprio perché realizza la sobrietà nelle proprie pratiche. I partiti devono essere questo per concorrere “con metodo democratico alla politica”. Devono essere tassative: un tetto alle spese elettorali di ogni ordine e grado e sanzioni pesanti in caso di trasgressione tra le quali la perdita del seggio;l’obbligo annuale di pubblicità on line dei bilanci, dei rimborsi e delle contribuzioni; i controlli annuali parte della Corte dei Conti dei movimenti politici, dei gruppi parlamentari e di quelli consiliari regionali. L’assoluto divieto di utilizzare fondi pubblici per investimenti di tipo finanziario e immobiliare, neppure nel caso d’acquisto delle sedi di partito. Riduzione delle indennità e soppressione dei vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali e tagli dell’uso di auto blu. Questi provvedimenti si inquadrano nel contesto della diminuzione del numero di deputati e senatori, che non dovranno superare complessivamente i cinquecento componenti rispetto ai più di novecento attuali; al superamento delle province, trasferendo competenze e organici in capo a comuni e regioni; alla riduzione drastica dei consigli di amministrazione, attraverso la nomina dell’amministratore unico, di tutte quelle società pubbliche attualmente controllate dagli enti locali.
10. Formazione (scuola e università) e ricerca scientifica
Proponiamo una riforma del sistema della formazione che punti in primo luogo ad equiparare le risorse e gli investimenti per l’istruzione italiana a quelli della media europea, in linea con quel che richiede l’Europa attraverso il programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020.
Una delle priorità è il programma di edilizia scolastica, perché non possiamo più vivere tragedie come quelle di San Giuliano, non possiamo più pensare che i nostri figli passino la maggior parte della loro giornata dentro strutture pericolanti. Attraverso il taglio delle spese per l’acquisto degli inutili aerei da guerra F 35 possiamo recuperare risorse da investire in un forte programma di edilizia scolastica in tutto il territorio nazionale che rinnovi le strutture e le adegui alla normativa antisismica, le doti di connettività, di laboratori e degli altri strumenti necessari.
E’ necessario garantire la possibilità di formazione a tutti, cancellando il numero chiuso come metodo di accesso all’università. Significa rifinanziare l’intero sistema di diritto allo studio, sia per le borse di studio, in particolare per gli studenti di dottorato il finanziamento deve essere sempre garantito, sia per le residenze studentesche, e parte delle risorse possono essere reperite da coloro che ne hanno beneficiato eludendo fin qui il fisco.
La quasi totale assenza di finanziamenti privati nella ricerca, in particolare quella sviluppata in proprio, è un fattore penalizzante per tutto il sistema e ciò comporta l’incapacità da parte delle imprese di assorbire figure a qualifica più alta, come ad esempio i dottorati. Ecco allora che bisogna favorire la creazione di spin-off dalla ricerca pubblica, semplificare le start-up, puntare a progetti di finanziamento di consorzi misti pubblico/privato con un sostanziale cofinanziamento da parte del privato e garantire agevolazioni fiscali per la promozione degli investimenti dei privati in una ricerca di qualità.
11. In merito alle proposte di cambiamento della Costituzione
Vedo un’unica priorità: la riapertura di un dibattito critico in merito alla recente revisione che ha introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione. Una revisione così importante è stata fatta in un silenzio quasi incredibile senza che vi sia stata nessuna eco nell’opinione pubblica piegata al rigore neoliberista del governo Monti. Questa norma costituzionale deve essere rivista.
* candidata di Sinistra Ecologia Libertà alla Camera nella Circoscrizione della Toscana