Il blog di Repubblica.it curato da Carmine Saviano ospiterà alcuni interventi sulle primarie del centrosinistra. Contributi da associazioni e comitati. E da chi osserva con uno sguardo particolare il voto del prossimo 25 novembre. Il primo contributo è di Sandra Bonsanti, presidente di LeG.
La corsa è cominciata da tempo, ma l’adesione reale dei cittadini elettori alle primarie potremo giudicarla soltanto nei prossimi giorni: quando sarà più chiara la presenza nei luoghi della iscrizione, non sempre facili da individuare, non sempre accoglienti.
Intanto ci si può chiedere se questa gara servirà a recuperare il terreno abbandonato dai partiti in questi anni, a rinsaldare il patto fra elettori e politica. Ci si può chiedere anche se siano primarie eque e se tutti i candidati in campo abbiano goduto di uguali condizioni di partenza.
Infine occorre ricordare che si tratta di primarie di coalizione e dunque farci qualche domanda in più sul valore della firma sotto la carta d’intenti, che dovrebbero firmare sia Renzi che, ovviamente, Bersani e Puppato, sia Vendola che Tabacci .
Alla prima domanda rispondo di no: non bastano le primarie a recuperare lo spazio e il tempo persi. Difficilmente coloro che hanno già deciso che non andranno a votare cambieranno idea per il solo fatto che potrebbero scegliere fra Renzi e Bersani. Questa parte dell’elettorato, purtroppo, ha già deciso che sono tutti uguali, che arrivino in camper o che parlino in Tv o nelle vecchie sedi di partito. Hanno deciso che la politica è tutta corrotta perché ha consegnato un’altra volta alla magistratura il compito di denunciare i corrotti.
Il tempo che ancora manca al 25 novembre è poco: ma anche così forse ci sarebbe qualcosa in più che si potrebbe fare, qualche parola incisiva che si potrebbe pronunciare, qualche esempio in più che si potrebbe dare. E’ tardi, ma il tempo non è scaduto.
Libertà e Giustizia non si schiera a favore di un candidato. Cerchiamo di dialogare con tutti coloro che ci cercano (lo abbiamo fatto con Laura Puppato e con Bersani e Vendola e Nencini quando ci hanno chiesto osservazioni alla carta di intenti). Sappiamo che nell’associazione ci sono posizioni diverse, che c’è anche chi andrà a votare alle elezioni politiche, ma non alle primarie. Rispettiamo tutti.
Ma non illudiamoci: senza una nuova legge elettorale, senza qualche approfondimento sul distacco tra cittadini e politica, senza un riflessione su quanto di disperata ricerca di buona politica ci sia anche in coloro che oggi sono indicati come antipolitica, le primarie non basteranno.