Norberto Bobbio, 1991:
“Ma dov’è il nemico? Il nemico è dentro di noi. Disfacimento indica una lenta inesorabile decadenza delle nostre istituzioni per insipienza, superficialità, disonestà degli uomini che se ne servono.
Mi sembra di assistere, ormai vecchio, sfiduciato, spenta ormai ogni volontà di combattere, al fallimento di una classe politica, e non solo quella di governo (la crisi del comunismo non ha generato una nuova forza politica ma un coacervo di debolezze).
Se questa prima Repubblica…è alla fine, finisce male, malissimo. Per chi come me appartiene alla generazione che ha assistito piena di speranza alla sua nascita, questa constatazione è molto amara. La gestazione della Seconda Repubblica, se dovrà nascere, sarà lunga. Forse non avrò neppure il tempo di vederne la fine. Ma poiché, se nascerà, nascerà con gli stessi uomini che non solo sono falliti ma sono inconsapevoli del loro fallimento, non potrà nascere che male, malissimo. Come male, malissimo è finita la Prima”.
Sta finendo, malissimo, la Seconda Repubblica? E quante altre ne avremo ancora, ogni venti, magari ogni dieci anni, e tutte sempre destinate a finire nel disonore?
La profezia di Bobbio ci incalza: se tutto è così prevedibile, perché non riusciamo ad uscirne?
Bobbio aveva scritto nella primavera del 1991. Non volle pubblicare l’articolo, allora, perché gli sembrava troppo pessimista sul futuro…Uscì soltanto nel settembre del 2011, sette anni dopo la sua morte.