CONSTATAZIONE
Nell’immaginario collettivo il suolo é considerato come qualcosa da non toccare e di cui preoccuparsi perchè “sporca”. In realtà si tratta di una risorsa fondamentale per l’essere umano e per la sua sopravvivenza. Senza suolo l’umanità non si sarebbe sviluppata e non potrebbe continuare a vivere.
Il suolo é una entità pluridimensionale che agli aspetti fisico, chimico e organico addiziona le dimensioni culturale, sociale, legislativa, economica, produttiva, religiosa, morale, etica e temporale.
Il suolo é una risorsa fondamentale, limitata, fragile, deperibile, soggetta a gravi rischi di degrado, appartenente all’individuo ma anche bene patrimoniale collettivo e soprattutto elemento da preservare, migliorare e riconsegnare alle future generazioni da cui lo abbiamo avuto in prestito.
ITALIA
In Italia possiamo constatare perdite di suolo fertile e produttivo che raggiungono punte di oltre il 40% della superficie agricola utile. Tra le cause che hanno portato a tale situazione insostenibile possiamo segnalare:
individui/gruppi/associazioni/strutture pubbliche che ripetutamente accettano un livello di riferimento inferiore, fino a che esso diviene la “norma”, per l’uso e la protezione del suolo, scoprendo solo in caso di eventi traumatici (valanghe, inondazioni, cedimenti strutturali, infestazioni, movimenti tettonici, incendi, …) la non sostenibiltà del limite inferiore accettato;
assenza di una legislazione chiara a protezione della risorsa suolo come bene patrimoniale collettivo; al contrario, esistenza di leggi e regolamenti con parcelizzazione delle responsabilità tra Regioni, Comuni e Agenzie/ Autorità del territorio;
strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale contraddittori e modificabili in funzione di scelte occasionali con giustificazioni che non rispettano il suolo e il suo futuro, con conseguenti disastri da”cementificazione”, cambiamento di destinazione, degrado irreversibile, abbandono del territorio;
esistenza di numerose autorità di controllo, ma senza reale potere di veto o di intervento se non tramite la magistratura;
controllo del territorio da parte della criminalità organizzata per distorti fini economici.
PROPOSTE
La gravità della situazione impone urgenti misure:
RICONOSCIMENTO DEL SUOLO COME RISORSA PATRIMONIALE COLLETTIVA
un intervento legislativo – decreto legge – che blocchi la possibilità di occupare nuove superfici agricole, forestali e naturali su tutto il territorio nazionale (zero diminuzione della superficie agricola /forestale /naturale);
recupero e confisca di aree cementificate abbandonate o non utilizzate e loro destinazione a usi produttivi differenti e/o, qualora possibile, nuovamente a uso agricolo / parchi / boschi.
MAGGIORE VISIBILITA’ E CONTROLLO DEMOCRATICO DELLA RISORSA SUOLO
presso ogni Comune o Autorità del territorio su base volontaria si costituirà comitato/i di cittadini e/o associazioni col mandato di occuparsi della protezione e conservazione del suolo; delibere e considerazioni dei comitati avranno carattere vincolante per il Comune o Autorità del territorio; in caso di dissenso sia il comitato che il Comune/Autorità potranno chiedere l’intervento /parere vincolante di un comitato regionale ad hoc che si costituirà presso le Agenzie Regionali Protezione Ambiente con rappresentanti dei comitati volontari dei Comuni limitrofi a quello interessato.
un approccio di controllo democratico sarà valido anche per il livello regionale; comitati regionali di rappresentanti di associazioni e cittadini per ogni Regione, le cui delibere saranno vincolanti; e comitati con rappresentanti dei comitati regionali dei cittadini delle Regioni limitrofe in caso di contestazioni.
in un simile contesto di controllo democratico, ogni proprietario o residente nel territorio sarà responsabile dell’uso e destinazione del proprio suolo; avrà l’obbligo di segnalare al comitato comunale formato da volontari, ogni intervento necessario alla protezione del suolo al fine di evitare rischi (indipendenti dalla sua responsabiltà) di degrado, abbandono o perdita della fertilità;
il Comune o la relativa Autorità del territorio (individualmente o in consorzio) provvederà a sottoporre all’approvazione vincolante del comitato dei cittadini i piani di recupero e uso del territorio; avrà l’obbligo di pubblicazione annuale dei dati sull’uso del suolo (tale informazione si appoggerà e aggiornerà l’esistente copertura catastale); inoltre comunicherà annualmente a ogni residente nel suo comprensorio la pubblicazione di tali dati e la loro disponibiltà/accesso; in caso di non attuazione da parte del Comune di tale aggiornamento annuale, il comitato/i dei cittadini e/o associazioni potrà rendere noti i propri dati che diventeranno vincolanti anche per il Comune e le Autorità del territorio.
PROTEZIONE DEL SUOLO E DEL TERRITORIO
Le ARPA (che già possiedono dati e strumenti di analisi) devono dotarsi di strumenti di coordinamento con i comitati di cittadini/associazioni sul territorio e di intervento operativo: una volta indicate le aree a rischio, vanno anche decise le opere necessarie alla messa in sicurezza e al recupero delle stesse. Ad esempio: gli alvei dei fiumi devono essere evacuati, i relativi piani di ricollocamento delle abitazioni riutilizzeranno aree edificate nei centri storici e nei centri abitati
MIGLIORE RAPPRESENTATIVITA’ IN PARLAMENTO
In Parlamento, una commissione permanente per la protezione del suolo e del territorio, analizzati i dati dei Comuni, delle Regioni e delle organizzazioni della società civile, redigerà un rapporto annuale da sottoporre all’attenzione del Parlamento e della Nazione
EDUCAZIONE, UNICO STRUMENTO VALIDO PER GARANTIRE UN FUTURO SOSTENIBILE
Il suolo deve diventare materia di studio a tutti i livelli scolastici: nel ciclo primario si insisterà sulla composizione strutturale e fisica, nei cicli successivi si aggiungerà l’analisi delle relazioni suolo-società-economia.
Insegnanti elementari e professori di materie scientifiche nella loro preparazione dovranno seguire specifici corsi sul suolo e sull’uso del territorio.