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17 Novembre 2011

Berlusconi scatenato contro il governo Monti. “Durerà finché lo vogliamo”. E, ancora, rappresenta una “sospensione certamente negativa della democrazia”

Il governo Monti durerà il tempo necessario per attuare le misure anti crisi e poi si tornerà subito al voto, ha detto, secondo quanto viene riferito, Silvio Berlusconi parlando ai senatori del Pdl riuniti a palazzo Madama. Il governo Monti rappresenta una “sospensione certamente negativa della democrazia”. Berlusconi attacca duramente il nuovo esecutivo: “La decisione finale ci è stata praticamente imposta, con i tempi voluti dal presidente della Repubblica”.

Stimiamo Monti, ma diremo no a qualsiasi manovra depressiva. Berlusconi svela che aveva proposto a Monti di fare il premier del centrodestra. L’ex presidente del Consiglio riferisce che tra le “offerte” fatte al presidente della Bocconi c’era anche quella di fare il ministro dell’Economia. “La patrimoniale fa calare il valore degli immobili del 15-20% come accaduto in Francia che l’ha fatta”, ribadisce la sua contrarietà all’ipotesi che il governo faccia la patrimoniale. E aggiunge : “Voteremo i provvedimenti decidendo volta per volta e spingeremo per fare quelli che avevamo noi in cantiere”. Poi con rammarico: “Dicevano che eravamo causa dei problemi in Borsa e adesso è come prima”.

“Dobbiamo restare uniti alla Lega. Vi chiedo di individuare alcuni senatori che facciano da “ufficiali di collegamento” con loro. È vero che decide il leader, ma è importante parlare e confrontarsi con i loro senatori”. Berlusconi ricorda che “quando la Lega va da sola, senza di noi, perde voti”. Se si andasse al voto oggi ci sarebbe “l’incognita del terzo polo, l’incognita di Casini. Ma non vi preoccupate: faremo ragionare il ragazzo al momento giusto, con le buone o le cattive…”.

Non possiamo lasciare il Paese alla sinistra. E poi a chi? A Di Pietro, Vendola e Bersani. Gli italiani non sono così cretini da dare il voto a questi qua”.

Per Berlusconi comunque il programma non cambia, per lui occorre subito riformare l’ordinamento giudiziario. “Andiamo avanti con la riforma della giustizia e delle intercettazioni. Serve anche la riforma del fisco”, ha sostenuto l’ex premier.

Infine Berlusconi torna a lamentare le grandi difficoltà che da premier ha dovuto affrontare a causa della mancanza di poteri e del vigile controllo da parte del Colle. Secondo quanto viene riferito, Berlusconi ha ricordato che ogni volta che il premier, senza poteri e con la capacità solo di suggerire, proponeva una legge poi questa doveva passare al vaglio attento del Qurinale che, come una maestrina, segnava tutto con la matita rossa.

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