Stato e Chiesa in Italia 150 anni dopo Cavour

14 Settembre 2011

Partecipano:
Andrea Ranieri, assessore Cultura di Genova
Sergio Lariccia, università Roma La Sapienza
Franco Becchino, magistrato – Chiesa metodista di Savona

Nel corso delle celebrazioni dei 150 anni di unità del nostro Paese vi è stato molto silenzio intorno a un tema che è invece storicamente fondamentale: tale unità è stata fortemente ostacolata dalla Chiesa cattolica, che ha difeso fino in fondo il potere temporale del Papa, ha messo ai margini i “cattolici liberali” favorevoli al Risorgimento, ha considerato un sopruso la designazione di Roma come capitale d’Italia. Il giorno del ricongiungimento -nel 1870- di Roma al resto del Paese, il 20 settembre, fu immediatamente proclamato festa nazionale: la breccia di Porta Pia e la corrispondente data rappresentavano l’analogo di quello che per la Francia sono la presa della Bastiglia e la festa del 14 luglio.
Sessant’anni dopo il fascismo cancellò tale festività civile, avendo sottoscritto con il Vaticano i Patti lateranensi. La cancellazione era altrettanto simbolica quanto lo era stata la proclamazione: con il Concordato veniva ribaltata la scelta cavourriana della “Libera Chiesa in Libero Stato”.
Con la nascita della Repubblica la situazione si è modificata solo parzialmente. La Costituzione afferma all’articolo 8 che “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”: finalmente non si parla più, per le comunità religiose diverse dalla cattolica, di “culti ammessi”. Ma con l’articolo 7 è stato mantenuto, contraddittoriamente, il privilegio concordatario per la sola religione cattolica.
L’incontro il cui programma è qui presentato affronta la questione in termini contemporanei: 150 anni dopo Cavour, quale è oggi il rapporto tra lo Stato italiano e quella organizzazione ecclesiastica che, orwellianamente, è più uguale delle altre?

Il tema è particolarmente caldo in un momento di crisi economica, nel quale le risorse per tutti gli interventi sociali pubblici (dello Stato, degli Enti locali) sono in drammatica diminuzione e in cui perciò appaiono particolarmente pesanti e ingiustificati i privilegi fiscali assicurati alle organizzazioni ecclesiastiche anche per le loro attività finanziarie e commerciali.

L’incontro è promosso da un gruppo di Associazioni che stanno operando per la costituzione, nella nostra città, di un “Coordinamento Genova laica”: il Coordinamento avrà il compito di assumere iniziative atte ad approfondire le tematiche culturali e politiche connesse ai valori della laicità e di opporsi ad ogni azione che violi la rigorosa aconfessionalità delle istituzioni repubblicane. La riunione del 20 settembre è anche una occasione per allargare al massimo, come i promotori desiderano, l’insieme dei gruppi e delle persone che intendono collegarsi per operare in modo coordinato nella direzione indicata.

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