Legge elettorale, mobilitazione in rete

02 Giugno 2011

Riparte con un appello a Napolitano la campagna web di Libertà e Giustizia e Valigia blu. Già raccolte 150mila firme, adesso le associazioni chiedono ai cittadini di scrivere al Quirinale: “Ci aiuti presidente”

LA porcata ha fatto il suo tempo. E la società civile torna a mobilitarsi. Perché una nuova legge elettorale è necessaria per riportare alla sua fisiologica normalità il momento più solenne e importante di una democrazia. Quello del voto. E dopo il tonfo berlusconiano alle amministrative riparte l’iniziativa. Quella politica, ancora sottotraccia. E quelle delle associazioni, come Libertà e Giustizia e Valigia Blu, che direttamente tornano a rivolgersi ai cittadini e, continuando la raccolta di firme, chiedono ora di rivolgersi direttamente al presidente della Repubblica 1.

In Parlamento qualcosa si muove. Si fa strada l’ipotesi di un accordo per superare “la legge dei nominati”. E’ una possibilità tutta da verificare, legata a doppio filo con il destino dell’esecutivo del Cavaliere. Ma è sul web che la campagna già corre.

“Ridateci la nostra democrazia”, recita ancora lo slogan, e la legge che si intende promuovere con l’aiuto dei firmatari è composta di soli due articoli : il primo dichiara abrogata l’attuale legge elettorale, il secondo che stabilisce il ritorno alla legge precedentemente in vigore. Vale a dire il Mattarellum.

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Nell’appello al presidente si legge in conclusione: “Nei tempi moderni la morte di una democrazia è più spesso un suicidio camuffato. La sua linfa vitale un regime di libertà dovrebbe riceverla dall’autogoverno delle istituzioni locali. Dove invece la democrazia, spinta da alcune sue tendenze deteriori, soffoca tali autonomie, non fa che divorare se stessa”.

No al Parlamento dei “nominati”, dunque. Con tutte le conseguenze del caso. Dalla scandalosa compravendita alla quale abbiamo assistito nei giorni della crisi parlamentare del governo alla sensazione di non sapere, quando si entra nell’urna, come e da chi sarà utilizzato il nostro voto. Dopo i ballotaggi, alcuni leader di partito ne hanno ricominciato a parlare, con insistenza. Una mobilitazione costante e forte dell’opinione pubblica può diventare il volano per restituire alla democrazia quelle minime regole che sembra avere smarrito.

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