Berlusconi ha perso rovinosamente, e questo è chiaro come il sole. Ma chi ha vinto? Questo è un po’ meno chiaro, anche perché i molti vincitori mostrano la sgradevole tendenza ad accalcarsi sul palco sgomitando per mettere in ombra il vicino. Dunque, vediamo: hanno vinto i sindaci, che si sono dimostrati credibili interpreti della voglia di cambiare dell’elettorato. E hanno vinto anche i partiti che li sostenevano quando hanno saputo rapportarsi l’un l’altro con sincerità e generosità. Questo discorso vale soprattutto per il Pd, che ha accettato sportivamente il risultato delle primarie quando il suo candidato ne è uscito sconfitto (per esempio a Milano e a Cagliari) e ha sostenuto lealmente il prescelto portandolo alla vittoria. La controprova di questa affermazione è nella buona performance delle liste democratiche. Un centro sinistra senza il Pd non esiste, e Bersani ha ottime ragioni per rallegrarsene.
Napoli è un caso a parte: De Magistris è “altro” anche rispetto a Di Pietro e se ha vinto lo deve soprattutto a se stesso. Tuttavia bene hanno fatto i partiti del centro sinistra a sostenerlo senza contropartite perché così si è resa più splendente la sconfitta di Berlusconi, che lì aveva investito molto nel ballottaggio..
Il dato dunque è inequivoco: la parabola berlusconiana è giunta al suo epilogo, e spetta ai vincitori fare in modo che il trapasso avvenga presto e bene, cioè senza traumi ulteriori per il paese. Come farlo? La via maestra è una sola: deberlusconizzare la politica, espellere dal corpo dell’Italia tutti i veleni inoculati dal Cavaliere. Bisogna ripulire la legislazione da tutte le leggi ad personam, ad aziendam e ad criccam, ma soprattutto bisogna rifondare il comune sentire della nazione. Bisogna espellere i semi dell’odio, quell’abitudine a cercare nemici che ha attecchito anche a sinistra, e bisogna ridefinire le regole del vivere insieme.
Questo è un compito che non riguarda solo il centro sinistra. Se si vuole archiviare Berlusconi e fare in modo che non lasci eredità avvelenate bisogna ricominciare da capo e disegnare una geografia politica sana, dove diversi protagonisti si confrontino su ricette e proposte, e dove gli elettori partecipino da cittadini e non da sudditi o da utenti telepubblicitari.
In questo senso la proposta del terzo polo, e soprattutto dell’Udc, per un governo di larga coalizione (ovviamente senza il Cavaliere) che metta mano alla legge elettorale e raddrizzi l’economia, è una proposta seria. Che presuppone unità di intenti e lungimiranza da parte del centro sinistra, sapendo che i partiti che usciranno da un simile processo forse non saranno gli stessi che vi sono entrati. Ci vuole coraggio e responsabilità nel fare il bene di tutti e non solo della propria parte.
Bisognerà vedere se questa strada sarà praticabile adesso, prima della scadenza naturale della legislatura, oppure dopo elezioni anticipate. Questo dipende soprattutto dagli sconfitti, Pdl e Lega, e dalla sapienza tattica con cui i vincitori sapranno inserirsi nelle dinamiche interne al centro destra. Per ora, comunque, il problema sembra riguardare soprattutto il centro sinistra, dove alcuni guardano con sospetto eccessivo ai tentativi di altri di allargare il dialogo al terzo polo. E’ auspicabile che non si ripropongano dopo la vittoria le dinamiche centrifughe che troppe volte abbiamo visto esplodere all’ombra delle sconfitte. Quando si vince si produce una capacità attrattiva che non va sprecata. Bisogna gestirla con la consapevolezza che adesso c’è davvero l’occasione di voltare pagina una volta per tutte. Con allegria, perché abbiamo vinto, ma anche con serietà, perché la responsabilità è più grande che mai.
Anch’io ho questa precisa consapevolezza: che abbiano vinto candidati credibili e i partiti che li hanno sostenuti rapportandosi fra loro con sincerità e generosità. Comportamenti che vorremmo sempre fra noi, come condizione per vincere ancora. Questo oggi mi basta
mi sembra che la domanda che poni sia fondamentale.. chi ha vinto? e chi gestisce la vittoria?
vedo il pericolo che i partiti, questi, si sentano proprietari della vittoria, che è stata la vittoria di una lunga ondata di reazione e indignazione..
e che tutto rientri in giochi politicisti ( Napoli insegna) che non sono nè compresi nè accettati…
ciao Massimo
Sono anch’io convinto che si debba “deberlusconizzare la politica” e pure la stessa società. Occorre però tenere presente come, secondo me, il berlusconismo sia soltanto una manifestazione di un male più profondo, particolarmente virulento negli anfratti della società italiana. Questo male è il Nichilismo, del quale Berlusconi è solo un mediocre interprete.
Perciò non è tanto il sintomo che va combattuto, ma la sua causa. Una battaglia che richiede di giungere all’origine di ciò che per noi è buono, giusto, vero.
Anche se la domanda è pertinente, per individuare bene i rapporti tra le forze (scoprendo poi che chi è stato più forte non lo è stato perchè supportato da partiti forti, ma da cittadini forti, cittadini-elettori consapevoli e coraggiosi), io credo che adesso vada considerato il fatto che questi sindaci devono ben operare, soprattutto con il fine di dimostrarsi i sindaci di tutti.
Cioè mettano insieme i cittadini, non dividano i cittadini tra vincitori e vinti, ma siano davvero motori di buon governo, di senso civico, di unità, di trasparenza e onestà.
Non è un piccolo compito, davanti a tutte quelle macerie!
Ora ci si deve far su le maniche e ricostruire, dare speranza e risultati.
BUON LAVORO, SINDACI!
Silvana
E’ stata sicuramente una vittoria di gruppo propiziata da grandi solisti. Io, che non ho mai risparmiato critiche al Pd, devo dire che questa volta non ha sbagliato una mossa, riuscendo a correggere anche i gravissimi errori delle primarie di Napoli. Credo anch’io che sia importante cambiare la legge elettorale e deberlusconizzare il paese attraverso un governo di transizione. Nel contempo il centrosinistra deve stabilizzare i suoi assetti e i suoi programmi e trovare il suo leader per le elezioni. Che sia Bersani, Vendola o un altro nome, la cosa fondamentale è che abbia un programma credibile e mantenga vivo il rapporto con la società, cercando di costruire un’alleanza vasta e coerente al tempo stesso.
cara Patrizia, la tua analisi, come sempre, è puntuale, lucida e con spunti di riflessione che fanno pensare.
Il mio timore è che se riusciamo ad archiviare Berlusconi senza molti danni archiviare il berlusconismo sarà un compito molto più difficile.
Non è ancora chiaro quant’è il tasso di berlusconismo presente nel centro sinistra, ma è mia convinzione che è tanto. Da qui bisogna cominciare. E, come dici, “bisogna ridefinire le regole del vivere insieme”.
Non ho sentito ancora un giudizio chiaro e qualche idea sul futuro,dopo il mezzo terremoto politico verificatosi al di quà del Tevere,da parte delle autorità d’Oltretevere che contano e … pesano alquanto al di quà.
Ritengo che occorra sempre essere consapevoli della gravità del momento ed affrontarlo con serietà. Quando sono messi a repentaglio i valori che ci sono stati donati da chi si è sacrificato per noi, bisogna riscoprirli e ricordarli a chi , purtroppo, la memoria difetta. L’esito della competizione elettorale, dimostra che non tutto è perduto, basta ritrovarci e serenamente opporre una pacata e civile resistenza. E’ quanto è stato fatto.
ha perso b. e di riflesso ha vinto la sinistra ma solo per abbandono se il pdl avesse avuto la forza di sostituire b. il tutto sarebbe come prima.
considerando che se b. facesse un passo indietro la curia avrebbe acconsentito a casini di entrare nella maggioranza praticamente una neo-dc
non è cambiato nulla siamo un popolo di destra.
cosa diversa è la vittoria di Demagistris credo che sia stata dettata da una speranza di cambiamento che il popolo napoletano aspira e merita ( tipo ultima spiaggia)
Concordo pienamente con l’analisi fatta e sono anch’io convinto che, in questa fase, sia necessario ed utile coinvolgere tutte le forze di opposizione. Serve lo spirito del dopoguerra per riscrivere le leggi che sono indispensabili a ripartire dopo la catastrofe di questi anni.