Libertà e Giustizia partecipa con le sue delegazioni alle commemorazioni che l’Associazione nazionale magistrati organizza oggi, 9 maggio, giorno dedicato alla memoria dei giudici uccisi. Napolitano dal Quirinale lancia a gran voce il suo messaggio: “No alla violenza e alla rottura della legalità”
Questo quarto anniversario del “Giorno della memoria” per le vittime del terrorismo, fortemente voluto dal presidente della Repubblica all’inizio del suo mandato, è stato intitolato in particolare ai magistrati dopo l’episodio dei manifesti “Fuori le Br dalle procure” comparsi a Milano, in piena campagna elettorale. Un “omaggio particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane”, lo ha definito Giorgio Napolitano. Anzitutto i magistrati, caduti per “difendere la legalità democratica”.
Il responsabile dei manifesti oltraggiosi comparsi a Milano,Roberto Lassini, è candidato nella lista Pdl a sostegno di Letizia Moratti. Per ragioni burocratice, non ha potuto cancellare il suo nome, come pure aveva chiesto, dopo lo scandalo, il sindaco milanese. Pareva però avesse fatto un passo indietro, proprio a seguito della presa di posizione del presidente della Repubblica. In questi giorni, però, è tornato a fare campagna elettorale. “Ho ricevuto la solidarietà di Silvio Berlusconi”, ha dichiarato. “Vedremo i risultati”, ha anche detto, convinto come gli suggerisce il presidente del Consiglio che gli elettori abbiano sempre ragione.
La dedica della giornata della Memoria ai magistrati uccivi, aveva detto il presidente della Repubblica “costituisce anche una risposta all’ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano, innanzitutto una intollerabile offesa alla memoria di tutte le vittime delle Br, magistrati e non”.
Dal Palasharp di Milano, il presidente del Consiglio è tornato sull’argomento, ribadendo che “i pm di Milano sono un cancro da estirpare” e, in un comizio a Olbia, ha denunciato che in Italia sarebbe in atto una “guerra civile” contro di lui e il suo partito.
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Il discorso di EDMONDO BRUTI LIBERATI, procuratore di Milano