Navi affollate di esseri umani alla deriva, immense tendopoli circondate da filo spinato, come moderni campi di concentramento, ogni avanzo di dignità perduta, i popoli che ci guardano allibiti, mentre discettiamo se siano clandestini, profughi o migranti, se la colpa sia della Tunisia, della Francia, dell’Europa o delle Regioni. L’assenza di pietà per esseri umani privi di tutto, corpi nelle mani di chi non li riconosce come propri simili. L’assuefazione all’orrore dei tanti morti annegati e dei bambini abbandonati a se stessi. Si può essere razzisti passivi, per indifferenza e omissione di soccorso. La parte civile del nostro Paese si aspetta – prima di distinguere tra i profughi chi ha diritto al soggiorno e chi no – un grande moto di solidarietà che accomuni le istituzioni pubbliche e il volontariato privato, laico e cattolico, fino alle famiglie disposte ad accogliere per il tempo necessario chi ha bisogno di aiuto. Avremmo bisogno di un governo degno d’essere ascoltato e creduto, immune dalle speculazioni politiche e dal vizio d’accarezzare le pulsioni più egoiste del proprio elettorato e capace d’organizzare una mobilitazione umanitaria.
“Rappresentanti del popolo” che sostengono un governo che sembra avere, come ragione sociale, la salvaguardia a ogni costo degli interessi d’uno solo, dalla cui sorte dipende la loro fortuna, ma non certo la sorte del Paese. Un Parlamento dove è stata portata gente per la quale la gazzarra, l’insulto e lo spregio della dignità delle istituzioni sono moneta corrente. La democrazia muore anche di queste cose. Dall’estero ci guardano allibiti, ricordando scene analoghe di degrado istituzionale già viste che sono state il prodromo di drammatiche crisi costituzionali.
Una campagna governativa contro la magistratura, oggetto di continua e prolungata diffamazione, condotta con l’evidente e talora impudentemente dichiarato intento di impedire lo svolgimento di determinati processi e di garantire l’impunità di chi vi è imputato. Una maggioranza di parlamentari che non sembrano incontrare limiti di decenza nel sostenere questa campagna, disposti a strumentalizzare perfino la funzione legislativa, a rinunciare alla propria dignità fingendo di credere l’incredibile e disposta ad andare fino in fondo. In fondo, c’è la corruzione della legge e il dissolvimento del vincolo politico di cui la legge è garanzia. Dobbiamo avere chiaro che in gioco non c’è la sorte processuale di una persona che, di per sé, importerebbe poco. C’è l’affermazione che, se se ne hanno i mezzi economici, mediatici e politici, si può fare quello che si vuole, in barba alla legge che vale invece per tutti coloro che di quei mezzi non dispongono.
Siamo in un gorgo. La sceneggiatura mediatica d’una Italia dei nostri sogni non regge più. La politica della simulazione e della dissimulazione nulla può di fronte alla dura realtà dei fatti. Può illudersi di andare avanti per un po’, ma il rifiuto della verità prima o poi si conclude nel dramma. Il dramma sta iniziando a rappresentarsi sulla scena delle nostre istituzioni. Siamo sul crinale tra il clownistico e il tragico. La comunità internazionale guarda a noi. Ma, prima di tutto, siamo noi a dover guardare a noi stessi.
Il Presidente della Repubblica in questi giorni e in queste ore sta operando per richiamare il Paese intero, i suoi rappresentanti e i suoi governanti alle nostre e alle loro responsabilità. Già ha dichiarato senza mezzi termini che quello che è stato fatto apparire come lo scontro senza uscita tra i diritti (legittimi) della politica e il potere (abusivo) magistratura si può e si deve evitare in un solo modo: onorando la legalità, che è il cemento della vita civile. Per questo nel nostro Paese esiste un “giusto processo” che rispetta gli standard della civiltà del diritto e che garantisce il rispetto della verità dei fatti.
Questo è il momento della mobilitazione e della responsabilità. Chiediamo alle forze politiche di opposizione intransigenza nella loro funzione di opposizione al degrado. Non è vero che se non si abbocca agli ami che vengono proposti si fa la parte di chi sa dire sempre e solo no. In certi casi – questo è un caso – il no è un sì a un Paese più umano, dignitoso e civile dove la uguaglianza e la legge regnino allo stesso modo per tutti: un ottimo programma o, almeno, un ottimo inizio per un programma di governo. Dobbiamo evitare che le piazze si scaldino ancora. La democrazia non è il regime della piazza irrazionale. Lo è la demagogia. La democrazia richiede però cittadini partecipi, attenti, responsabili, capaci di mobilitarsi nel momento giusto – questo è il momento giusto – e nelle giuste forme per ridistribuire a istituzioni infiacchite su se stesse le energie di cui hanno bisogno.
Libertà e Giustizia è impegnata a sostenere con le iniziative che prenderà nei prossimi giorni le azioni di chi opera per questo scopo, a iniziare dal Presidente della Repubblica fino al comune cittadino che avverte l’urgenza del momento.
* Presidente onorario di Libertà e Giustizia
E’ inutile fingere di credere che tutto continui col solito nulla di fatto. LA DEMOCRAZIA E LA NOSTRA cOSTITUZIONE sono a rischio; Il nano rincoglionito non perde occasione per tuonare dal PREDELLINO contro le Toghe rosse. I suoi vigliacchi seguaci dalle giubbe nere, che sentono le cadreghe scivolar loro via da sotto i “BUNDAS”, si fanno comprare, e comprano pur di arrivare a prender la pensione! Tutti intenti a salvarlo dai processi ed ora , che hanno assaporato come sia facile acquisire farabutti nel parlamento di nominati da B e non dal popolo sovrano, si danno alla ricerca dei “funghi” velenosi! Ripeto , è inutile far finta di credere che tutto continui col solito nulla di fatto.,democraticamente, io sento un sottofondo agitato e disperato, come la lava nel cratere di un vulcano, pronto a risvegliarsi. Dio ce ne scampi e liberi, ma ci aiuti anche a mandare a casa questo team a delinquere!
A proposito dell’ultimo intervento del caimano, rivolto alle mamme padovane: ci piacerebbe sapere , fra le tante iniziative del governo in favore della famiglia, di quale famiglia parla ………….
1) la prima, quella di origine che gli ha dato i natali e i mezzi per vivere;
2) oppure la seconda, quella che gli è servita per (de)generare i primi due figli cui ha affidato parte del suo patrimonio, provento degli intrallazzi con i politici della prima repubblica
3) oppure la terza, quella con cui la seconda moglie dopo un pò ha capito che è malato e invece di richiedere un trattamento sanitario obbligatorio, lo ha scaricato agli italiani sperando che noi ce ne facessimo carico
4) oppure, infine, la quarta quella che il soggetto vive con sommo gaudio con la fidanzatina dalle unghie pericolose e le vallette olgettine.
Lo faccia sapere al più presto al ministro Giovanardi competente perche possa prevedere il varo di provvedimenti ad personam.
Perché il Presidente della Repubblica non scioglie le Camere, come previsto dall’articolo 88 della costituzione? O meglio quali potrebbero essere i lati positivi e quali i lati negativi di una simile decisione?
purtroppo non siamo in grado di gestire in questo paese nulla ne la giustizia ne il controllo del territorio ne tantomeno i disperati dai deliquenti , perchè e vero che questi sono disperati ma è purtroppo vero che in mezzo a loro si nascondono razzisti omofobi e discriminatori ,perche purtroppo la disperazione e la fame non cancella i sentimenti di odio contro i diversi , me ne sono accorta sulla mia pelle , che uno di questi marocchini mi ha aggredito in quanto diversa , certo non me la prendo con tutti marocchini c’è gente fantastica in mezzo a loro , ma con chi gestisce il rapporto fra sicurezza e cittadini fra giustizia e cittadini , perchè dopo l’aggressione fece denuncia ma trovai una risposta dopo un’anno che veniva archiviata in quanto l’aggressore essendo sicuramente clandestino era difficile identificarlo , invece costui è rimasto vicino la mia abitazioni per mesi e io dovevo fare molta attenzione a non incontrarlo , una volta lo riincotrai all’ins(supermercato) di via clitumno , voleva di nuovo aggredirmi chiamai le forse dell’ordine per farlo identificare , ma non sono neanche venuti , quindi noi accogliamo poi visto che non abbiamo una adeguata e sufficiente organizzazione di forse dell’ordine e di magistratura , siamo costretti a rinchiuderli nei lagher per evitare problemi ad atri cittadini , ma questo è una cosa vergognosa , rischia di pagare sempre la persona più debole per colpa di questa ingiustizia italiana .
non c’è differenza fra nano e comunisti entrambi nuocono gravemente alla libertà e alla democrazie e alla civiltà di un questo paese ,
Purtroppo non potrò partecipare alla manifestazione dell’8.10.
Volendo in ogni caso sostenere la bellissima iniziativa ho provveduto a spedirvi via C/C 30 Euro.
Grazie di cuore per il Vostro impegno
e tanta riconoscenza al prof.Zagrebelskj
,che anche ieri sera a L’infedele ha dato una grande lezione di trasparenza
di rigore e di dignità.
Domani non potremo essere a Milano, ma condividiamo pienamente l’iniziativa di Libertà e Giustizia. Siamo con voi.
Riccarda e Enrico
“Chiediamo alle forze politiche di opposizione intransigenza nella loro funzione di opposizione al degrado.” ??????????
L’è tutto da rifare !!! Di quali forze politichedi opposizione parliamo ???
DOBBIAMO ARRIVARE A CAPIRE CHE LE FORZE POLITICHE DI OPPOSIZIONE SIAMO NOI CITTADINI ! Siamo noi a dover ritrovare la dignita per noi nati in Italia e per tutti coloro che ci vivono! Stefania