L’ultimo sospetto che si addensa sulla persona del capo del Governo è troppo pesante per poter essere sopportato da un Paese che ha bisogno di credibilità all’estero, per poter affrontare la crisi economico-finanziaria a livello internazionale, e di autorevolezza all’interno, per ricostruire quel tessuto democratico che Berlusconi ha lacerato nei suoi lunghi anni di governo.
Se fosse uno statista, Silvio Berlusconi si dimetterebbe; l’insistenza con la quale lui e i suoi avvocati accusano la magistratura di perseguitarlo è la conferma della difficoltà difensiva e della piccolezza della sua statura morale e politica.
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