Spatuzza e la protezione negata, ora il governo non può più rivendicare risultati contro la mafia

16 Giugno 2010

Spatuzza sta svelando autori e mandanti degli omicidi di Falcone e Borsellino. Questo governo, negandogli la protezione, espone il pentito alle vendette dei molti interessati. Tutto è chiaro, tutto torna. Da oggi, il governo non può più rivendicare alcun risultato contro la mafia.

Ore 18 e 26 di mercoledì 16 giugno, l’agenzia Ansa batte questa notizia: “Gaspare Spatuzza ha ammesso di fare ‘dichiarazioni a rate’. Lo rileva la Commissione del Viminale sui pentiti nelle dieci pagine di motivazioni con cui ha rifiutato di ammettere il boss al programma di protezione. E’ stato Spatuzza, scrive la Commissione nel documento di cui l’ANSA è in possesso “ad ammettere di avere deliberatamente mantenuto il silenzio su alcune circostanze, per timore delle conseguenze e in attesa di fare ingresso nel programma di protezione“. “Non ho riferito subito di queste cose riguardanti Berlusconi – egli ha detto il 6 ottobre 2009 alla D.D.A. di Palermo – perché intendevo prima di tutto che venisse riconosciuta la mia attendibilità su altri argomenti e poi riferirne, sia per ovvie ragioni inerenti la mia sicurezza, sia per non essere sospettato di speculazioni su questo nome nella fase iniziale, già molto delicata, della mia collaborazione”.

Spatuzza, nell’interrogatorio del 6 ottobre 2009, in riferimento alle sue dichiarazioni su Berlusconi e Dell’Utri, dice anche:”mi mettono al sicuro e poi ne parliamo anche perché ero convinto che se avrei tirato in ballo questi due soggetti, qualcuno potrebbe venire a dirmi a me che io stavo utilizzando, stavo sfruttando personalità per ottenere il programma di protezione. Ci dissi: no me lo devono dare immediatamente e poi possiamo parlare”.

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