Paolo Berlusconi indagato per il nastro su Fassino

01 Giugno 2010

Il fratello del Presidente del Consiglio è indagato a Milano per ricettazione del nastro con la famosa telefonata Consorte-Fassino, quella di “Ma abbiamo una banca?”

Paolo Berlusconi, editore del Giornale e fratello del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, è indagato dalla Procura di Milano per ricettazione. Lo rivela il Corriere della Sera. L’oggetto della ricettazione sarebbe l’intercettazione del luglio 2005 tra il presidente di Unipol Giovanni Consorte e l’allora leader dei DS Piero Fassino (“Ma abbiamo una banca”?): intercettazione pubblicata dal Giornale il 31 dicembre 2005 quando non era ancora stata depositata agli atti.

Gli unici a possedere l’intercettazione erano allora gli ufficiali della Guardia di finanza e l’azienza privata Research control system (RCS) che svolgeva le intercettazioni per conto della Procura. Fabrizio Favata, imprenditore e socio di RCS, sostiene da mesi di aver portato personalmente – insieme al suo capo, Roberto Raffaelli – il nastro con l’intercettazione a casa Berlusconi: dice di averlo fatto ascoltare a Paolo e Silvio Berlusconi e di averlo ceduto loro, dietro grandi ringraziamenti (“La mia famiglia vi sarà grata in eterno”)

Favata è in carcere con l’accusa di estorsione: avrebbe ricattato Raffaelli, minacciando di raccontare l’intera storia ai giornali e alle forze dell’ordine se questo non gli avesse versato dei soldi e fatto altri favori.

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