La tentazione di parlare di scontro fra Quirinale e Palazzo Chigi è comprensibile. Il fatto che Giorgio Napolitano abbia rinviato a oggi la firma sul decreto legge con la manovra finanziaria è una notizia. Ma analizzando con attenzione il linguaggio usato per consigliare alcune modifiche, si ricava un’impressione diversa, quasi opposta. La nota diffusa ieri lascia capire che i rilievi del capo dello Stato servono ad evitare contrasti col governo; e soprattutto a scongiurare che, per colpa di «delimitati aspetti» di tipo giuridico e istituzionale, la legge possa correre pericoli.
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