Un italiano su tre non ha votato. L’affluenza si è fermata al 64,2 per cento, mentre nel 2005 era arrivata al 72. Un italiano su 3 ha voluto mandare un segnale di insofferenza o disinteresse alla maggioranza che governa o alla minoranza d’opposizione. E’ probabile che quando analizzeremo i dati nel loro complesso scopriremo che la fuga è avvenuta in parti abbastanza uguali. I motivi di questa astensione record possono apparire banali, ma in realtà mostrano che il nostro paese sta soffrendo una crisi democratica abbastanza marcata.
Riassumendo possiamo dire che la destra in fuga ha fatto sapere a Berlusconi che chiedeva per sè un plebiscito che questo consenso non intendeva affatto concederglielo. Gli ha anche comunicato che si sentono molto distanti dal governo del “non governo” o dal governo “ad personam” che ha caratterizzato questi due anni di vita politica guidata dal centro destra.
La sinistra in fuga ha fatto sapere al Pd soprattutto che il partito d’opposizione non è ancora nato se è così lontano da tanta parte del nostro territorio. Il lavoro da fare è dunque molto lungo, perchè si tratta di mettersi tutti in gioco, classe dirigente compresa. Chissà se ne avranno il coraggio.
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