Penso che la soluzione preferibile, e più difficile, è essere presenti il 5 dicembre con un nostro messaggio, che spieghi (proprio ai giovani) quali sono le caratteristiche inaccettabili del governo Berlusconi e della sua concezione della politica. Dunque “no a B.” diventa non un attacco personale (anche se Dio sa che ce n’è motivo!) ma il rifiuto di un modo di governare l’Italia tutto orientato agli interessi personali del premier, sia economici che giudiziari, con la conseguenza, da un lato, di peggiorare drammaticamente la qualità della nostra democrazia e, dall’altro, di non occuparsi dei problemi collettivi del paese (lavoro, scuola, innovazione). Del resto, mi pare che nel manifesto dei promotori, benchè semplicistico, qualcosa è già detto, si tratterebbe di svilupparlo e di dare una nostra “cifra” alla o alle manifestazioni che potremmo fare. Aggiungo che l’assenza del PD “perchè loro non si fanno fare la lezione da nessuno” è talmente irritante che induce a partecipare…
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