A distanza ormai di poche ore dalla riunione della Corte costituzionale per la decisione sul lodo Alfano (vale a dire lo scudo personale di Berlusconi), i vertici parlamentari del Pdl – i due capigruppo Gasparri e Cicchitto più i rispettivi vicepresidenti vicari Quagliarello e Bocchino – hanno sferrato un violentissimo, trasparente attacco ai giudici della Consulta: attenti a quel che decidete domani. Il pretesto è un rinnovato attacco alla decisione della magistratura civile di Milano di condannare la Fininvest a risarcire il gruppo De Benedetti per la causa Mondadori, ma c’è con assoluta chiarezza una minaccia alla Corte costituzionale. I quattro sostengono che la sentenza contro Fininvest vuole “delegittimare l’azione” del governo di Berlusconi. Ma “siamo certi – ecco il passaggio chiave della dichiarazione – che questo disegno non troverà (al futuro, cioè per quanto potrebbe ancora accadere, ndr) spazio nelle Istituzioni (con la I maiuscola, perché fosse chiaro a chi i quattro si rivolgono, ndr) e, ciascuno nella sua diversa responsabilità, agirà partendo dal presupposto del rispetto della legalità e della sovranità popolare”. Come dire che se la sentenza della Consulta fosse contraria agli interessi giudiziari di Berlusconi, essa sarebbe illegale e contraria alla pretesa sovranità popolare. Di più e di peggio: comunque “il centrodestra proseguirà nella politica del fare e del governare che nessun disegno eversivo potrà sconfiggere”.
Enorme: se la Corte annullasse il loro Alfano sarebbe essa stessa eversiva!
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