Per un solo voto, oggi alla Camera è stata respinta una mozione Pd (e, a pioggia, anche quella dell’Italia dei Valori) che, nel quadro di una richiesta comune rivolta dalla Camera all’Onu di una risoluzione che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controllo demografico, metteva l’accento sulla necessità di promuovere politiche favorevoli alla contraccezione: “Avevamo chiesto al governo – ha sottolineato la democrat Livia Turco – di rendere esplicito il valore della libertà di scelta e di procreazione delle donne. L’aborto è sempre un dramma e mai un diritto. Per questo, in nome della dignità femminile, non possiamo che combattere tutte le politiche di controllo delle nascite imposte attraverso l’aborto. Ma le conferenze del Cairo e di Pechino hanno indicato nella libertà di scelta delle donne la strada per una politica demografica equilibrata e rispettosa della dignità delle persone. Dispiace che il governo non abbia voluto riconoscere esplicitamente questo valore. Sarebbe stato un grande giorno per il Parlamento”.
Non a caso Livia Turco (come altri dell’Idv) si è riferita al governo come gestore di una soluzione di compromesso, sulla quale le opposizioni di sinistra si sono astenute. Perché segnali chiari di sensibilità e di attenzione per la mozione Pd, ed in specie per il capitolo della libertà di scelta della donna, sono venuti dall’Udc e specificamente dall’on. Buttiglione con un intervento così attento a queste problematiche da aver suggerito alla maggioranza una riformulazione del testo poi votato dalla maggioranza e dall’Udc.
Ma l’Udc – ecco il punto politico rilevante –, dando concreto seguito all’attenzione mostrata da Buttiglione per la mozione di cui era prima firmataria Livia Turco, ha votato anche il documento del Partito Democratico. “Siamo tutti d’accordo che l’aborto è comunque un male – ha detto infatti il presidente dell’Udc –, ma poi ci dividiamo sempre tra chi è per la vita e chi è per la scelta. E’ ora di contrastare tutti insieme chi è sia contro la vita sia contro la scelta”. Parola di cattolico militante. Non è stata questa, purtroppo, la posizione assunta, almeno nel dibattito, da un’altra cattolica (militante nel Pd), Paola Binetti.
In conclusione, la mozione approvata impegna il governo “a promuovere, ricercando a tal fine il necessario consenso alla presentazione, una risoluzione alle Nazioni Unite che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controllo demografico e affermi il diritto di ogni donna a non essere costretta ad abortire favorendo politiche che aiutino a rimuovere le cause economiche e sociali dell’aborto”.
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