Referendum: lettera al segretario Dario Franceschini

11 Giugno 2009

Speciale Referendum // Al Segretario Nazionale del Partito DemocraticoDott. Dario FranceschiniGentilissimo signor Segretario,Siamo un gruppo di cittadini pistoiesi che hanno deciso di rispondere all’appello ‘Rompiamo il silenzio’, lanciato dal Presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky per l’associazione ‘Libertà e Giustizia’, rivolgendoci direttamente a Lei.Fra noi ci sono iscritti al Suo partito e altri che comunque aderiscono all’area del centro-sinistra; abbiamo esaminato i contenuti dei quesiti del referendum che siamo chiamati a votare il 21 giugno prossimo e ne abbiamo tratto la convinzione che la vittoria del SI costituirebbe un ulteriore grave passo in direzione dello smantellamento della nostra democrazia, rompendo definitivamente il rapporto fra gli eletti, gli elettori e la realtà dei territori e puntando ad imporre un bipartitismo che allontanerebbe definitivamente la maggioranza dei cittadini dalla partecipazione politica.La legge attuale è sicuramente incostituzionale, ma quella che uscirebbe dal referendum lo sarebbe ancora di più e non potrebbe che aggravare il quadro di un Paese che il monopolio dei mezzi di informazione in mano a un leader politico già pone ai margini delle grandi democrazie.Visti i quesiti referendari, riteniamo che essi propongano non tanto una ‘abrogazione’ di alcuni limitati aspetti della legge, quanto una sua modifica in senso ultramaggioritario; votando NO gli elettori non si esprimerebbero dunque per il mantenimento dell’esistente, ma rifiuterebbero solo le parziali modifiche proposte.La legge elettorale è troppo importante per gli assetti istituzionali futuri del Paese perché venga definita con l’inevitabile rozzezza di quesiti referendari: deve essere invece il risultato di un confronto trasparente in sede legislativa e avere un ampio consenso popolare.

Come (certo lo ricorderà) avevano originariamente deciso i nostri saggi Costituenti, e come gli elettori possono legittimamente chiedere facendo mancare il quorum previsto dall’art. 75 Cost..er questi motivi, signor Segretario, Le chiediamo di non dare indicazioni di voto, lasciando liberi gli elettori di votare, o ancora meglio non votare; secondo i propri convincimenti, anche per non creare imbarazzo a quanti sono chiamati alla stessa data a votare per i ballottaggi.Siamo certi che capirà le profonde motivazioni civiche di questo nostro appello, e vorrà tenerne conto nel quadro delle Sue responsabilità.

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