Elezioni, la geografia dei delusi

10 Giugno 2009

LA TABELLA // Se dopo un confronto elettorale si considerano solo le percentuali e non i valori assoluti dei voti, la lettura dei risultati può essere fuorviante. Quando il numero di votanti è molto variato ciò deforma le situazioni, e può determinare commenti del tutto errati. Ecco alcune note a margine delle europee e una tabella che mette a confronto questa tornata elettorale con quella delle politiche del 2008.
• In una situazione di forte modifica del numero di votanti, l’analisi dei voti in valore assoluto appare importante quanto quella delle percentuali: le variazioni dei voti in valore numerico mostrano, ad esempio, che talora vi sono apparenti incrementi (sulle percentuali) che sono in realtà una perdita di elettori. Fondamentalmente, tali variazioni forniscono importanti indicazioni per comprendere dove si trovino gli elettori “delusi”, anche se ovviamente per eseguire una vera e propria analisi dei flussi occorrono strumenti più fini.
• Un confronto fra i dati relativi alle attuali Europee e quelli del 2008 (Camera dei Deputati) fa emergere, ad esempio, le seguenti considerazioni.
• Gli incrementi, comunemente rilevati sulle percentuali, di Italia dei valori e Lega nord risultano confermati quando si esaminano i dati assoluti.

L’entità dell’incremento è però estremamente diversa: l’Italia dei valori aumenta della metà rispetto ai propri voti, mentre per la Lega nord si è poco oltre il 3 %.
• Le perdite di Partito Democratico e Popolo della libertà risultano, sui numeri, ben più rilevanti di quanto appaiano sulle percentuali. Il Partito Democratico perde un terzo dei suoi voti, o più esattamente il 30 % se dal dato 2008 si scomputano i Radicali; il Popolo della libertà perde più di un quinto dei voti suoi.
• A differenza di quanto si ha osservando le percentuali, l’Unione di centro è in perdita, sia pur lieve (il 4 % circa).
• Essendovi state modifiche nelle aggregazioni di lista del raggruppamento sinistra “radicale” più Socialisti, la variazione va necessariamente riferita al complesso delle due liste di tale area; si ha un incremento di circa un terzo rispetto ai voti 2008.
• Con riferimento alle coalizioni 2008, le perdite del centro-sinistra e del centro-destra sono pressoché uguali; se però si tiene conto della presenza anche di La Destra (Storace), sono più alte le perdite del centro-destra.
• Di conseguenza, e tenendo conto dell’incremento della sinistra, una eventuale coalizione analoga al centro-sinistra Prodi avrebbe ridotto nettamente il distacco dal centro-destra: da quasi 3 milioni di voti a meno di un milione e mezzo. La posizione dell’Unione di centro sarebbe determinante.

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