Abbiamo qualcosa da dire sulla lauta cena offerta da Silvio Berlusconi ad un gruppo di industriali e, soprattutto, alle tre aspiranti europarlamentari del “Popolo della Libertà” di cui tanto si è parlato in questi giorni in occasione del divorzio chiesto dalla signora Veronica Lario. Nell’occasione (calcolata) le tre eurocandidate hanno raccontato le proprie esperienze di studio e di lavoro. Naturalmente le tre gentili signore hano calorosamente ringraziato il Cavaliere che ha pensato e provveduto ad offrire loro una eccezionale vetrina per mostrare i propri meriti. E qual è questa vetrina? Villa Madama, la splendida residenza con giardini all’italiana che domina Roma dalle pendici di Monte Mario. Ma Villa Madama non è una (ennesima) casa privata di Berlusconi: è una residenza dello Stato che è a disposizione del governo per manifestazioni e ricevimenti di carattere istituzionale, tant’è che agli ospiti stranieri lì sono offerte spesso accoglienze di particolare riguardo, e che lo stesso Berlusconi – ma nelle vesti di presidente del Consiglio – vi tiene per esempio la conferenza stampa di fine anno in quella specifica veste ufficiale.No, qui si è trattato di altra cosa. Quella dell’altra sera era una delle cene definite della “Italia del fare”, tipico slogan sfacciatamente politico, sfacciatamente di parte. Tanto è vero che Berlusconi ne ha approfittato per fare propaganda elettorale in favore delle sue protette, per valorizzare le imprese degli industriali amici, per una serie di spottoni tra cui l’annuncio dell’ultimo sondaggio che darebbe al 46% il Pdl, “grande partito, grande forza politica”.Ecco un piccolo ma significativo esempio dell’uso privato dei beni pubblici.
Una specialità di Silvio Berlusconi.
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