Morto lo storico Pietro Scoppola

25 Ottobre 2007

E’ morto lo storico Pietro Scoppola. La notizia è stata data nell’Aula del Senato, stamattina, dal senatore Giorgio Tonini che lo ha brevemente ricordato. Scoppola, 81 anni, era professore ordinario di storia contemporanea della Sapienza di Roma. Studioso di De Gasperi e del sistema politico italiano con particolare attenzione al ruolo dei Partiti, lascia la moglie e tre figli. Tra i suoi libri il più conosciuto è La Repubblica dei Partiti.Pietro Scoppola era professore ordinario di storia contemporanea nella Facoltà di scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”. E’ stato direttore della rivista “Il Mulino” e collaboratori di giornali e riviste. Nella IX legislatura è stato eletto senatore, come indipendente, nelle liste della Democrazia cristiana e ha fatto parte della commissione Bozzi per le riforme istituzionali. E’ stato anche nella Commissione nazionale dell’ UNESCO e nella Giunta centrale per gli studi storici. Autore di numerosi saggi, tra cui Chiesa e Stato nella storia d’Italia (Laterza), 25 aprile. Liberazione (Einaudi) e, l’ultimo, La Costituzione contesa (Einaudi), ha concentrato le sue ricerche, in una prima fase, sul rapporto fra coscienza religiosa e coscienza civile, fra Chiesa e Stato nei secoli XIX e XX; sulla base di questa premessa ha poi affrontato il tema della democrazia in Italia, delle sue origini, dei suoi sviluppi e della sua crisi, per approdare alla dibattuta questione della identità nazionale e della formazione e degli sviluppi del senso di cittadinanza.

Con Libertà e Giustizia Pietro Scoppola è stato tra i promotori del referendum costituzionale, vinto contro la riforma della Carta proposta dalla Cdl. “Non solo un grande storico dell’Italia moderna e contemporanea – ha detto Romano Prodi – ma anche un uomo che ha fatto della Costituzione il suo costante punto di riferimento”. Nel 1975 Scoppola è stato fra i promotori del movimento che, superando i confini dei partiti, riafferma tra i giovani i valori della tradizione democratico-cristiana e il ruolo di un partito di ispirazione cristiana nella vita italiana, sollecitando il rinnovamento della Dc, il superamento della prassi correntizia e una complessiva moralizzazione della politica italiana.
A Palazzo Madama, i senatori si sono alzati in piedi per esprimere, con un lungo applauso, il cordoglio dell’Aula per lo studioso che fu anche senatore. Tutti i gruppi sono intervenuti per commemorare la figura di un personaggio che influì anche sulle vicende politiche con la sua adesione al cattolicesimo democratico fino alla scelta di contribuire alla fondazione dell’Ulivo. Con accenti diversi è stato ricordato il suo impegno di studioso nel rispetto delle sue posizioni politiche.
“Nessun evento storico rilevante è un fatto in sé – spiegava sempre ai suoi studenti – neanche gli eventi singoli come la scoperta dell’America o, più recentemente, la caduta del Muro di Berlino: la loro rilevanza è frutto di una interpretazione successiva. Qual è il vero significato di un’affermazione del genere? Forse che la conoscenza storica dovrebbe essere condannata all’arbitrarietà e all’infondatezza? Uno dei maggiori filosofi del nostro tempo, Hans Georg Gadamer, ha, non solo smentito, ma ha addirittura rovesciato questa affermazione, insegnandoci che la non completa oggettività delle scienze storiche deve essere considerata non come un limite, bensì come una ricchezza del sapere umano.

La conoscenza storica è la relazione di un uomo del presente con uomini del passato, è un rapporto fra uomini”.

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