«Mi sono convinto di una cosa: per voler bene all’Italia, per salvare il nostro paese serve un programma di riforme profonde, radicali. Non possiamo più permetterci una strategia elettorale o post elettorale fondata sulla convinzione che dobbiamo “accontentare qualcuno”. Quel che l’Economist ha scritto a proposito del declino italiano purtroppo è vero. Il nostro paese è in declino. Ma ciò che non è condivisibile in quell’analisi, è che siamo di fronte a un tendenza “fatale”: il declino c’è ma noi lo possiamo invertire. Per farlo c’è bisogno di una solida alleanza riformista, di un nucleo forte: c’è bisogno dell’Ulivo. C’è bisogno dell’Ulivo e dell’Unione. Il nostro paese ha bisogno di assicurarsi stabilità di governo. All’Italia serve un governo stabile, forte che duri 5 anni. E’ questo ciò che la Cdl tenta di impedire con la riforma elettorale. Penso che sia un’iniziativa moralmente deprecabile perchè è stata fatta contro l’Unione, contro di me, in quanto federatore, ma soprattutto contro il bene del paese. Questa riforma fa fare un passo indietro all’Italia per questo se vinceremo le elezioni la riscriveremo. Berlusconi ha avuto 5 anni di tempo per cambiare il paese. Se non avesse avuto il problema dei propri interessi personali avrebbe potuto farlo. Oggi tenta di impedire, con la riforma elettorale, quella stabilità di governo della quale la sua maggioranza ha goduto. Per questo faremo una proposta forte sulla legge elettorale, all’inizio di legislatura a vantaggio del paese.
Occorrerà anche mettere mano ai meccanismi di modifica della Costituzione: la si cambia con i due terzi dei voti, oppure si sceglie la strada di farlo insieme all´opposizione.
Il programma non si può improvvisare e non possiamo accontentarci di tre o quattro messaggi pubblicitari. Noi dobbiamo dare una risposta all’altezza del paese. La gente non crede più alle promesse astratte: per questo dobbiamo dirgli come stanno le cose e quali saranno i futuri provvedimenti. Dobbiamo dare un messaggio politico all’Italia, un messaggio di fiducia: il paese dev’essere certo che noi opereremo con competenza, equità ed etica».