“Verso il baratro della devolution”

20 Ottobre 2005

A pochi mesi dalle elezioni una maggioranza che sa di non avere più la fiducia del Paese, che ha perso tutte le prove elettorali degli ultimi anni, divisa e frammentata al suo interno e priva di capacità di guida al suo esterno, sta per dare con il voto sulla devolution, il colpo definitivo alla nostra Costituzione.Ecco il testo del discorso di Romano Prodi ai deputati di centrosinistra, poco prima che iniziassero i lavori in aula.
Care amiche e cari amici Questo è un momento molto difficile per il Parlamento italiano.Fra poche ore nell’Aula della Camera, la stessa Aula che ha visto impegnati i nostri Padri costituenti nel dare al Paese una delle Costituzioni più belle e più cariche di valori di questa nostra epoca vedrà uomini e donne di questa maggioranza in fuga tentare l’ultima sortita, la più grave e la più devastante.Questa maggioranza, pur di allontanare ancora di qualche mese la fine di questo governo che tanto male ha già fatto e ancora continua a fare all’Italia, non esiterà a cercare di togliere agli italiani anche la loro anima.Cosa è infatti la Costituzione se non l’anima di un popolo?E tanto più lo è questa nostra Costituzione che per tanti decenni ha tenuto unito il Paese sulla base di un grande patrimonio comune di valori condivisi, capace di resistere a tutte le lotte e gli scontri politici, per alti che essi siano stati.Questo è ciò che significa la riforma costituzionale che va sotto il nome orribile di devolution.Di questa riforma, dei danni gravissimi che essa può procurare all’Italia, della violenza che essa compie a danno della nostra Costituzione, delle contraddizioni e dei macroscopici errori, anche tecnici, che la caratterizzano, moltissimi ormai sono consapevoli.Questa riforma è il frutto del tentativo, tanto disperato quanto impossibile, di trovare un equilibrio fra le diverse forze della attuale maggioranza e le loro spesso opposte aspettative.La conseguenza è che essa conduce a un sistema costituzionale assurdo.Il Presidente del Consiglio è onnipotente verso la Camera dei deputati ma impotente verso il Senato.Il Senato a sua volta non rappresenta né il popolo né i governi locali ma è in grado di bloccare ogni iniziativa politica significativa del governo e dello Stato.Il procedimento legislativo è destinato ad arrotolarsi in circuiti procedurali complicatissimi, dai tempi interminabili.Il Capo dello Stato vede ridotti i propri poteri e limitato il proprio ruolo.

Lo stesso accade per tutti gli altri organi di garanzia.La Corte costituzionale, l’organo che, insieme al Presidente della Repubblica, è il custode stesso della Costituzione, viene violentata nella sua composizione e schiacciata sotto il peso delle competenze più improprie.Regioni ed autonomie locali si vedono dare e togliere competenze secondo un disegno tanto macchinoso quanto incomprensibile nella logica che lo ispira.Difficilmente dunque si potrebbe pensare a una riforma più dannosa e più lontana dagli interessi dei cittadini.In un momento nel quale gli italiani stanno dimostrando sempre di più la loro voglia di democrazia, di partecipazione, di buon governo; in un momento in cui quattro milioni e trecentomila Italiani, partecipando alle nostre primarie, hanno detto con chiarezza che non vogliono perdere la loro dignità di cittadini; che non vogliono essere ridotti a sudditi inconsapevoli; che non vogliono più subire prepotenze e violenze da parte di chi crede che lo Stato e le leggi siano cosa propria;in un momento in cui i gravissimi problemi del Paese dovrebbero rendere tutti attenti e pensosi di fronte a un popolo che sta dando prove così alte di civiltà; in questo momento questa maggioranza risponde con il massimo dell’arroganza, sfidando tutto e tutti.L’Italia intera si stringe intorno al Capo dello Stato e ai cittadini calabresi che piangono la violenza e la criminalità che affligge tante zone del Paese e che porta ormai al livello più alto la sfida allo Stato.L’Italia intera vede i rischi gravissimi di scollamento e di imbarbarimento che vi sono nel lasciare una parte sempre più ampia del Paese priva del sostegno attivo e convinto di tutta la comunità nazionale.Tutti gli italiani vedono il rischio concreto che siano messi in pericolo i diritti fondamentali dei cittadini basati sull’eguaglianza, sulla solidarietà, sulla condivisione da parte di tutti di un medesimo destino.Al contrario questa maggioranza corre verso il baratro della devolution, e si accinge a sanzionare col voto, che fra poco sarà dato, la vittoria del movimento più separatista, più antitaliano, più estraneo alla civiltà stessa che è alla base della nostra unità e identità nazionale.La Lega Nord potrà dire fra qualche ora che un piccolo gruppo di parlamentari, espressione di una parte territorialmente e numericamente limitatissima del Paese, è riuscita ad imporre a tutti un disegno che gli italiani non vogliono, non sentono come proprio e di cui non comprendono e non condividono il senso.Gli italiani vogliono unità.

La vogliono nelle forze politiche a cui guardano.La vogliono nelle istituzioni che li governano.La vogliono nelle grandi scelte che il Paese deve affrontare.Questo profondo bisogno di unità e di identità non esclude il pluralismo delle regioni e delle autonomie locali, anzi lo esalta.Il pluralismo istituzionale è infatti un elemento essenziale di maggiore coesione proprio perché può consentire di rendere massimo il valore positivo delle differenze e dell’autoamministrazione delle comunità locali e regionali senza compromettere il quadro unitario del Paese.Questo bisogno di unità non contrasta con la richiesta di un governo che possa governare, di un Parlamento che possa legiferare, di un sistema politico che consenta ai cittadini di scegliere col loro voto chi li deve governare, e su quali programmi e progetti.Il cittadino vuole continuare ad essere pienamente sovrano nelle proprie scelte e allo stesso tempo pienamente integrato in una grande e forte comunità nazionale. Vuole poter scegliere ma anche essere certo che chiunque vinca non dimenticherà gli interessi del Paese.Vuole essere certo che nessuno possa far prevalere gli interessi di parte sulla stessa legalità costituzionale, cambiare le leggi elettorali a proprio piacimento, fare leggi ad personam, giocare sul tavolo della lotta politica la stessa sacralità della Costituzione.Oggi tutto questo è calpestato da questa maggioranza.Oggi si sta per votare un testo costituzionale che nulla ha della dignità di una Costituzione e tutto ha invece dell’espediente furbesco messo in campo da chi in nulla crede e tutto considera trattabile e rinunciabile.Amiche e amici.Oggi siamo e siete chiamati a testimoniare ancora una volta la vostra fedeltà alla nostra Costituzione e al nostro Paese.La battaglia che voi vi accingete a fare fra poche ore resterà nella storia di questa Camera.E’ possibile che in Aula la vostra battaglia sia destinata alla sconfitta.Voi sapete però, come anche io so, che la vostra battaglia è la buona battaglia.Con noi ci sono milioni di uomini e di donne, c’è tutto il popolo italiano, quello di ieri e quello di domani, quello dei nostri padri e quello dei nostri figli.Il nostro Paese ha bisogno di gente seria e eticamente responsabile.Ha bisogno di chi sa che governare significa innanzitutto rispettare i propri concittadini.Ha bisogno di gente che sappia rispettare i grandi valori su cui si fonda la nostra civiltà giuridica e la nostra convivenza democratica.Ha bisogno di gente che sa che il Paese chiede riforme profonde ma anche più coesione e più stabilità.Il nostro popolo vuole essere sicuro di affidare il proprio destino a mani forti e oneste, a menti libere, ad animi orgogliosi del passato e del futuro della nostra Italia.Domenica i nostri cittadini hanno detto alto e forte tutto questo.Solo chi è cieco può non vedere.Solo chi è sordo può non sentire.La vostra battaglia di oggi continuerà dunque domani, e domani ancora, e poi avanti, per i mesi e gli anni che ci stanno davanti.Il Paese tornerà ad avere un governo come merita, una Carta costituzionale rispettosa dei grandi valori e adatta ai tempi nuovi che ci stanno davanti.Una politica alta e capace sempre di esaltare l’unità nazionale e le specificità regionali e locali, la governabilità e il ruolo essenziale del Parlamento, l’insostituibile compito del Capo dello Stato e il ruolo insostituibile delle istituzioni di garanzia poste a presidio della libertà di tutti.Domenica scorsa è stata una bellissima giornata di primavera, oggi è di nuovo inverno.Ma l’inverno finirà presto.L’incubo di questi mesi finirà.Il popolo italiano potrà tornare a guardare con fiducia all’avvenire.Noi siamo qui per questo.Per questo combattiamo oggi e per questo combatteremo sempre.Grazie a tutti voi per quello che fate e farete.Grazie a nome degli italiani.

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