I programmi per la giustizia

29 Settembre 2005

Mi associo al compiacimento già espresso da altri per il magnifico documento della Giunta della Cassazione che, all’unanimità, ha non solo ribadito le note e pertinenti critiche alla Cirielli-SalvaPreviti-SalvaTutti (peraltro denunciando la gravità delle omissioni del Ministro Castelli che non ha fornito al Parlamento i dati che era suo preciso dovere riferire), ma ha anche fatto piazza pulita, con delibera assunta all’unanimità, di ogni atteggiamento morbido sulla “Pecorella” (che mira ad abolire l’appello del PM), l’ultima delle “leggi vergogna” in dirittura d’arrivo.
E’ un manifesto: ed è da qui che l’ANM deve partire per chiedere programmi chiari e netti, in tema di giustizia, alle forze politiche più sensibili. A quelle che intendono proporsi agli elettori come credibile coalizione di governo.
Devo dire che rassicura l’atteggiamento di Romano PRODI il 22 settembre scorso sono stato presente ad un affollato incontro con lui organizzato in un teatro di Milano da “Libertà e Giustizia”. Ebbene, a fronte di precise domande di Umberto Eco e di Giovanni Bachelet, il leader dell’Unione non ha usato mezzi termini: il programma dell’Unione in tema di giustizia prevederà la radicale cancellazione di tutte le leggi vergogna varate in tema di giustizia, ivi compresa la controriforma ordinamentale.
Mi sono permesso di chiedergli, ricordandogli anche l’incredibile disegno di legge in tema di intercettazioni telefoniche, se tali affermazioni – nei mesi scorsi, pronunciate in modo così netto e confortante solo da pochi esperti del settore giustizia dell’opposizione – fossero da intendersi come vincolanti per l’intero arco delle forze dell’Unione.

La risposta è stata categorica: quelle affermazioni non sarebbero state pronunciate se non fossero condivise da tutte le componenti dell’attuale opposizione.
Prodi, come in altri passaggi del suo discorso, è stato sommerso dagli applausi : gli interessi generali, infatti, non sono conciliabili con logiche di mediazione e tatticismi dal fiato corto.
Ho pensato di essere stato testimone diretto di un passaggio fondamentale nella elaborazione del programma in tema di giustizia dell’Unione alla quale l’Associazione Nazionale Magistrati, penso, dovrà offrire il suo contributo tecnico, pur se rispettosamente e senza invasione della sfera politica.
Ma intanto, visti gli inspiegabili silenzi di altri (ad es.: qualcuno ha sentito o letto una sola parola sulla Giustizia nel programma del candidato alle primarie onorevole Bertinotti, pur così ampiamente pubblicizzato a “Porta a Porta” ?), la ferma posizione del presidente Romano Prodi appare decisamente confortante.

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