“Pericoloso toccare l’articolo 138, l’esecutivo non intervenga”

25 Ott 2013

«Non è vero quello di cui qualcuno ci accusa. Non è vero che non vogliamo cambiare niente». La costituzionalista Lorenza Carlassarre è una dei firmatari de La via maestra, il documento promosso da coloro che si stanno battendo contro la deroga all’articolo 138 della Carta.
Cos’è che andrebbe cambiato?
«Diciamo da anni che questo bicameralismo paritario non va bene. La trasformazione del Senato in Camera rappresentativa delle autonomie potrebbe essere una soluzione importante, sarebbe un organo di raccordo tra le regioni e lo Stato, una sede in cui la voce dei territori è presente nelle istituzioni centrali».
E poi?
«Ovviamente la riduzione del numero dei parlamentari. E se vogliono il rafforzamento del governo, due cose: il potere di revoca dei ministri da parte del presidente del Consiglio, che è colui che li nomina e – secondo me – potrebbe revocarli già adesso. E il voto di fiducia nella sola Camera».
Tutti punti toccati dai “saggi”.
«E allora mi chiedo: perché non l’hanno fatto subito? Perché, invece di approvare la deroga al 138 (manca solo l’ultimo passaggio alla Camera) non hanno usato questo tempo e questo procedimento per fare queste riforme?»
Cosa sospetta?
«Non comprendo perché non sia stato fatto, così come non comprendo perché non sia stata fatta la legge elettorale. Il 138 è una norma sulla produzione giuridica. Secondo i giuristi più illustri, fa parte della costituzione “materiale”, non si può derogare».
Qual è il pericolo?
«Che altre modifiche della Costituzione possano essere fatte con modalità del tutto diverse dal 138: tempi più brevi, quindi tutto meno pensato. Un unico organo che comprende commissioni della Camera e del Senato. E un’anomala presenza del governo, che può fare emendamenti mentre si riduce la possibilità che li propongano i singoli parlamentari».
Il referendum previsto alla fine del percorso di riforme non è una garanzia sufficiente?
«La politica in questa fase ha abituato i cittadini ad andare avanti per slogan, non per ragionamenti. È molto faticoso riuscire a coinvolgerli tanto da farli andare a votare e da far loro comprendere, in alcuni momenti, la gravità di alcune cose».
Quali?
«La strada pericolosa della personalizzazione della politica, dell’individuazione di un capo, dell’esaltazione di una persona come particolarmente dotata di forza perché eletta direttamente dal popolo. Così si mettono in pericolo le garanzie del costituzionalismo liberale, che nasce per porre limiti e regole al potere, in modo che non venga esercitato arbitrariamente».
Cosa pensa dell’incontro della maggioranza e del governo con Napolitano?
«Che il presidente incalzi la maggioranza perché faccia la legge elettorale, a parte i rilievi su chi ha convocato e chi no, mi sembra importantissimo. È l’unica cosa che avrebbero dovuto fare».

Supportaci

Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

Promuoviamo le ragioni del buon governo, la laicità dello Stato e l’efficacia e la correttezza dell’agire pubblico

Leggi anche

Le scuole di Libertà e Giustizia

L’Unione europea come garante di democrazia, pace, giustizia

In vista della legislatura 2024-2029, l’associazione Libertà e Giustizia propone sette incontri sul ruolo del Parlamento europeo e le possibilità di intervento dei singoli cittadini e delle associazioni

Approfondisci

Newsletter

Eventi, link e articoli per una cittadinanza attiva e consapevole direttamente nella tua casella di posta.