Il 20 la giornata seguirà il format canonico: quattro lezioni tenute da 3 economisti e un sociologo industriale seguite da interventi e domande.
Momento importante del seminario è la proiezione del docufilm IN THE SAME BOAT di Rudy Gnutti che rappresenta di fatto il leit motiv dell’intero seminario. Si tratta di un’opera che ha richiesto due anni di lavoro nei quali sono stati intervistati alcuni grandi personaggi da Atkinson a Mujica a Bauman.
Il tema è la globalizzazione con le sue contraddizioni e le sue minacce.
Per chi non l’avesse visto sintetizzo qui di seguito il contenuto:
1. A livello globale la ricchezza che viene prodotta è enorme (come aveva previsto Keynes nel 1930) ma con grandi problemi di concentrazione della stessa e un “disaccoppiamento” crescente tra la crescita dell’economia globale e l’occupazione.
2. La globalizzazione è un fenomeno che la politica subisce non riuscendo a governarla e che ha migliorato le condizioni di vita nei paesi più poveri aumentando però le disuguaglianze all’interno dei singoli paesi.
3. La nuova rivoluzione industriale generata dalle nuove tecnologie e soprattutto dall’intelligenza artificiale contiene l’esplosiva contraddizione di un miglioramento della vita e della distruzione del lavoro.
4. Soluzioni(?): l’innovazione tecnologica è frutto degli investimenti in R&D di base fatti con denaro pubblico che quindi andrebbero remunerati con ritorni ben più consistenti di quanto non si faccia oggi con la sola leva fiscale; reddito di cittadinanza, cioè spezzare la connessione tra il lavoro e il diritto a condizioni minime di vita; lavorare meno, cosa che implica anche una profonda rivoluzione culturale; rispettare l’ambiente, cioè mettere un limite allo sviluppo (o accettare il disastro).
5. Bauman: siamo tutti nella stessa barca ma non sappiamo governarla. Possiamo cambiare ma il problema non è solo sapere “come” ma anche “chi” possa farlo.