La protesta passa dal web alla piazza, per dire un altro no a Silvio  Berlusconi: a Firenze e a Roma, davanti a Montecitorio, mentre in aula  si discute processo e prescrizione breve, e con una “Notte Bianca della  democrazia”. Una “manifestazione necessaria”, spiega Sandra Bonsanti,  presidente di Libertà e Giustizia.Nessun revival  girotondino?
Non si può chiedere alla società civile di non essere  quello che è. Una parte della cittadinanza è “attiva”, e spesso opera anche  molto lontano dai riflettori.
Nessun “partito di  Repubblica”?
Sono entrata a Repubblica nell’81 e già allora esisteva  il fantomatico “partito”. Peccato che il giornale fosse fatto di gente che amava  Craxi, che non lo amava, che amava De Mita e così via. Non si tratta di un  partito, ma della cultura politica e democratica di quello che resta un  giornale. Poi è vero che c’è un vuoto da riempire.
Nessun 13enne sul  palco?
Se la ricorda quella tredicenne che alla maestra – che diceva  che il compagno down non poteva andare in gita – ha detto, a nome di tutti:  “Allora non veniamo neanche noi”? Ecco. C’era un bambino che saltellava davanti  al podio per parlare. Che fai, gli dici “torna tra cinque anni”? Poi certo, non  voglio sottoporre nessuno, men che mai un ragazzino, alla strumentalizzazione  vigliacca fatta del Palasharp.
Giustizia uguale per tutti e  dimissioni di Berlusconi.
Quella delle dimissioni sarebbe una mossa  positiva per il premier stesso. E per l’Europa, sempre più sbigottita. Sarebbero  possibili nuovi scenari e magari, anche a destra, emergerebbe finalmente una  personalità in grado di governare con in mente l’idea della nazione. Ci sono  persone degne sia al centro sia nella stessa compagine della  maggioranza.
Nomi?
Quelli della maggior parte di coloro  che hanno dato un giudizio severo della situazione di emergenza che viviamo,  pronti perciò a qualsiasi sacrificio per la superiorità del pubblico sul  privato. Se si parla di programma di governo, invece, è più difficile: servono  idee chiare.
Appunto. Quale alternativa?
I partiti devono  smettere le inutili risse tra loro, e decidere finalmente di innovare. In tutte  le forze politiche, in particolare nel Pd, ci sono donne e uomini eccellenti  nell’amministrare il bene pubblico. Li vadano a cercare, se non vogliono andare  a cercare al di fuori dei partiti.
L’opposizione è in grado di  produrre una proposta organica?
Una proposta organica di alternativa  non c’è. Poi può succedere qualunque cosa, e possono rafforzarsi delle  posizioni.
Il Palasharp come teatro della “discesa in campo” di  Saviano?
No, per carità. Abbiamo tutti fatto un passo indietro. Però  non accetto critiche alla società civile come quelle di Montezemolo. Non  conosciamo, per il momento, il suo progetto politico. Rimprovera alla società  civile un’assenza nel tempo: peccato che invece, in tutti questi anni, ci sia  stata eccome. Assenti erano altri. Della sua “discesa in campo” si parla da  poco. Ma i problemi che oggi denuncia sono gli stessi di sempre: e – magari  sbaglio – non ricordo sue esternazioni prima di quest’ultimo  periodo.
Però tanti sono ancora i fan di Berlusconi.
Ha  ragione Zagrebelsky. Il paese è diviso in due: tra chi crede che il premier sia  un perseguitato e chi pensa che nelle accuse ci sia materia su cui dare delle  spiegazioni. E siccome la giustizia è uguale per tutti, se ne esce solo con il  processo.
L’ennesima manifestazione non rischia di sedimentare la  spaccatura?
Tacere è ripugnante per una come me che è stata piccola  durante il fascismo e non poteva andare a scuola perché figlia di mamma ebrea.  La stessa indifferenza a tutti gli appelli della società civile affinché venga  cambiata la legge elettorale è tale non solo per volere della maggioranza, ma  anche dell’opposizione: il potere decisionale sulle liste, l’unica proattività  rimasta ai partiti, è la rappresentazione drammatica della situazione in cui si  trovano.
Pessimismo cosmico.
No. La storia ci riserva  sempre sorprese, e sicuramente non si può non cercare di fare qualcosa.
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