In morte di Emilio Molinari
È morto Emilio Molinari, un maestro, una persona che non ha mai smesso di pensare il mondo e la necessità di guardare l’ingiustizia che umilia le persone e ferisce il pianeta, e inventare varchi di denuncia e di lotta. Dai consigli di fabbrica alla difesa dei popoli nativi, dalla battaglia per l’acqua al movimento contro il nucleare.
Dal Senato al Forum Sociale Mondiale, da Democrazia Proletaria all’enciclica Laudato si’: grandi sogni, intuizioni, capacità di vedere oltre, cogliere nessi, leggere e interrogare i testi più disparati, abbracciare ciò che è diverso. E spiegare, con la sua profonda capacità di indignarsi e crucciarsi per i mali del mondo – per le guerre e la devastazione del pianeta, per l’abbandono dei migranti in mare, per la distruzione della sanità pubblica e la progressiva umiliazione e marginalizzazione del lavoro – senza mai voler imporre un pensiero, ma chiedendo all’interlocutore la bellezza così umana di un confronto, di un con-versare. Parlando con Emilio si capiva meglio, si vagliavano altre angolature, si metteva ordine nei pensieri, si sentiva la profondità di una comunione di intenti, e soprattutto ci si sentiva accolti, abbracciati. Un dispiacere profondo, e un’infinita gratitudine.
Ciao Emilio, grazie, ti porteremo nel cuore. E un abbraccio grato a Tina, amata, inseparabile, coraggiosa compagna di una vita.