«Il Ddl Sicurezza, attualmente in discussione al Senato, colpisce molte persone in Italia, in particolare le più marginalizzate, e criminalizza chi pratica conflitto e solidarietà; è lo strumento scelto da questo governo neofascista per silenziare il dissenso e le volontà trasformative e, dunque, mantenere il potere. Le “zone Rosse” poi, recentemente prorogate ed estese, costituiscono uno strumento di controllo complementare che rende la città sempre più militarizzata, con rastrellamenti e deportazioni», scrive il Naga, associazione che si occupa di assistenza sanitaria, legale e sociale gratuita a immigrati con o senza documenti, richiedenti asilo, persone in condizioni di fragilità.
I numeri degli arresti effettuati nelle “zone rosse” riguardano soprattutto loro, gli stranieri. Più facilmente individuabili a occhio nudo e altrettanto facilmente privi di documenti o di una parte di essi. I dati del Viminale sono chiari: su 365 mila le persone controllate dalle Forze dell’ordine all’interno di queste aree, il 74,5% dei soggetti con precedenti colpiti da provvedimento di allontanamento è costituito da cittadini stranieri.
Ma il Ddl Sicurezza, sul quale Libertà e Giustizia sin da subito ha espresso la propria contrarietà, colpisce quindi anche non pochi italiani, colpisce i diritti sanciti dalla Costituzione: i diritti di espressione, di dissenso, di manifestazione. Il diritto di lotta per migliori condizioni di lavoro se non quando per il lavoro stesso.
La mobilitazione di Milano avrà diversi momenti durante la giornata di sabato 5 aprile: alle 14.30 un corteo partirà per poi convergere sulla manifestazione per la Palestina che da San Babila si muoverà alle 18.00. Ma ci saranno anche volantinaggi e presidi di informazione per spiegare il rischio che questo decreto, ora al Senato, rappresenta per tutti. Qui sotto la mappa degli appuntamenti.
