Bonsanti agli studenti la Libertà è cosa antica

12 Gennaio 2017

La Libertà ha un suono incon­fondibile che bisogna imparare a riconoscere e a difendere. Sandra Bonsanti, giornalista e scrittrice, ha fatto di più: ha tra­dotto la melodia in parola, rac­cogliendola nel libro “Il canto della libertà” edito Chiarelette­re. Un testo che richiama le sin­gole note della democrazia, in­dagandone l’evoluzione tra le pieghe dei secoli e i versi di poe­ti e filosofi testimoni del loro tempo.

«La mia è solo una favo­la ambientata nel 1945, dopo il ventennio della dittatura.Tra i banchi dell’università di Roma un gruppo di studenti ascolta un vecchio professore che ha messo insieme i versi di Omero e la concretezza della vita per spiegare ai giovani i modi in cui la democrazia si può diffonde­re» ha ricordato ieri Bonsanti, parlando agli studenti del colle­gio Pio X di Treviso. Non una presentazione letteraria, ma un dialogo alimentato dalla curio­sità dei ragazzi. L’autrice ha par­lato di sé rispondendo alle loro domande, finendo con il tra­ghettare la platea in un viaggio nel mare della conoscenza.

«Ri­pongo molta fiducia nelle giova­ni generazioni e nella loro cu­riosità di soffermarsi a riflettere su temi molto importanti, quali la libertà di parola e di espres­sione» ha detto Bonsanti. La sua navigazione letteraria attin­ge da numerose memorie, la laurea in Etruscologia, la profes­sione di giornalista per grandi testate, di direttrice di quotidia­ni, parlamentare e presidente dell’associazione Libertà e Giu­stizia. Bonsanti rema tra le sue esperienze, solca le onde narra­te da Omero scivola sui versi di Saffo, cita Socrate, Platone, Fedro, Canino. Parole antiche ma non superate, ideali per vestire di senso il nostro presente carico di incertezze, stragi, terrorismo e propaganda.

La democrazia va difesa? Ha chiesto uno studente del Pio X.

Come possiamo proteggerla? Ha aggiunto un compagno con la mano alzata.

«La democrazia è molto fragile e il rischio che porta con sé è di scomparire. Pensiamo che ciò possa accade­re all’improvviso e invece non ci accorgiamo che la democra­zia può anche sgretolarsi piano piano. Vedo questo pericolo nell’insofferenza verso l’infor­mazione. E’ un brutto segno e mi ha fatto molto piacere che l’attrice Meryl Streep abbia ri­cordato pochi giorni fa il primo emendamento della Costituzio­ne americana sulla libertà di pa­rola» ha spiegato l’autrice.

Per lei il canto della democrazia è un pentagramma in continua evoluzione. «Risalendo alle ori­gini la libertà era inizialmente fisica e legata al fatto di non es­sere schiavi. Nei secoli è diven­tata l’obiettivo di tutti i popoli. Il punto è che ognuno di noi de­ve contribuire a costruirla e a preservarla» continua Bonsan­ti, senza tralasciare le sfide del presente».

«La storia si ripete. Vi­viamo in un’epoca di grandi mi­grazioni, come avvenne al tem­po di Enea, quando portò la sua gente sulle rive del Lazio. Ven­ne prima combattuto e poi fu lui a far nascere una civiltà. I grandi spostamenti di popoli contemporanei sono un feno­meno che deve essere governa­to in modo intelligente, poiché rientra nella storia dell’umani­tà» aggiunge la scrittrice. Più volte durante la mattinata ha sondato la contemporaneità, segnata dalla disoccupazione, dalla violenza e dalla minaccia del terrorismo. Variabili com­plesse che richiedono un impe­gno collettivo per essere fron­teggiate. Non a caso Bonsanti si rivolge ai giovani lanciando un appello inequivocabile. «Non fatevi acchiappare dalla propaganda. Studiate per opporre una conoscenza a chi vuole convincervi con uno slogan. Siate capaci di ragionare con la vostra testa. Solo cosi sarete davvero liberi».

La Tribuna di Treviso, 11 Gennaio 2017

bambini

 

 

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