COMUNICATO STAMPA
Anche in provincia di Ravenna
il Comitato per il NO alla riforma costituzionale Renzi – Boschi.
Un primo intenso programma di lavoro.
In previsione della campagna referendaria che, a partire dal prossimo aprile, ci porterà al Referendum di ottobre sulla riforma costituzionale voluta da Renzi -Boschi – che numerosi giuristi e costituzionalisti stanno definendo DEFORMA – il Comitato per il NO, promosso a livello nazionale dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, muove i suoi primi passi anche nella provincia di Ravenna.
Il comitato per il NO è promosso, a Ravenna, dal Comitato in Difesa della Costituzione di Bagnacavallo, dal Comitato di Faenza per la Valorizzazione e la Difesa della Costituzione, dal Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna, da Libertà e Giustizia, circolo di Ravenna, dal Gruppo dello Zuccherificio. Molte le cittadine e i cittadini che, fin dall’inizio, hanno scelto di essere presenti nel Comitato promotore (vedi elenco allegato).
Sono singole personalità che, in molti casi, hanno partecipato alla campagna referendaria del 2006, che portò alla sconfitta della riforma voluta dal governo Berlusconi: insegnanti, attivist* in associazioni culturali e di impegno civile, professionist*, sindacalisti, docenti universitari, che da
tempo collaborano con i Comitati Costituzione, come Pietro Albonetti, Arnaldo Benini, Vincenzo Comito, Nicoletta Guidobaldi, Maurizio Viroli. E tante e tanti altri.
Numeros* anche donne e uomini iscritti ad ANPI, che, con un recente documento del direttivo nazionale, ha aderito al Comitato per il NO. E, non pochi, anche cittadin* iscritti a partiti fra loro diversi, anche di attuali forze di governo. Una pluralità trasversale che sarebbe piaciuta alle Madri e ai Padri Costituenti.
Il presidente del Consiglio Renzi ha presentato il Referendum come suo. Come plebiscito sulla sua persona e sul suo governo. Sarebbe, questa, la strada più impropria per dare vita ad un Referendum, che la nostra Costituzione presenta come mezzo efficace e diretto di partecipazione. Nel caso delle riforme costituzionali, fra l’altro, non è previsto il quorum. Come dire, la Costituzione è di chi si attiva. Per questa ragione, intendiamo attivarci in prima persona, perché la Costituzione non è faccenda governativa, né, tantomeno, plebiscitaria. E’ nostra. Il problema non è essere a favore o contro il governo. Il problema è esprimere consenso o dissenso rispetto a questa riforma deformante, che indebolisce i poteri del Parlamento, accentra poteri nel governo e fa del Senato un docile strumento nelle mani dei governi di turno.
Troppe sono le semplificazioni propagandistiche che abbiamo ascoltato in questi mesi di campagna elettorale permanente.
Il nostro vuole essere un lavoro di segno diverso, facendo informazione capillare e trasparente.
Le prime iniziative del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della provincia di Ravenna – formato, per ora, dal Comitato in Difesa della Costituzione di Bagnacavallo, dal Comitato di Faenza per la Valorizzazione e la Difesa della Costituzione, dal Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna, da Libertà e Giustizia, circolo di Ravenna, da FIOM, dal Gruppo dello Zuccherificio – vanno in questa direzione, INFORMARE per potere decidere in piena coscienza.
1 – La nuova veste del sito dei Comitati Costituzione della provincia di Ravenna attiva da oggi, 26 gennaio 2016 – www.salviamolacostituzione.ra.it – è a disposizione del Comitato per il NO, nazionale e provinciale, e del Comitato nazionale per il SI alla abrogazione dell’Italicum che presenta aspetti di incostituzionalità non inferiori al Porcellum bocciato dalla Corte Costituzionale ( in allegato i nomi di chi, nella provincia di Ravenna, fa parte dei ricorrenti contro l’Italicum presso il tribunale di Bologna).
2 – L’attivazione di nuovi indirizzi di posta per facilitare la comunicazione fra cittadinanza e Comitato per il NO:
info@salviamolacostituzione.ra.it;
ravennaperilNO@salviamolacostituzione.ra.it
3 – La presentazione del Comitato per il NO della provincia di Ravenna lunedì 1 febbraio 2016, con la partecipazione di Sandra Bonsanti, presidente Emerita di Libertà e Giustizia e Domenico Gallo, coordinatore del Coordinamento nazionale per la Democrazia Costituzionale
4 – Per chi vuole approfondire, il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della Provincia di Ravenna, in collaborazione con la Biblioteca Oriani, – propone un incontro di dialogo il 9 febbraio 2016, ore 17.30, Sala Spadolini della Biblioteca Oriani – con Gianfranco Pasquino, a partire dal suo recente lavoro Cittadini senza scettro. Le riforme sbagliate (Università Bocconi Editore, 2015).
5 – Per finire. Diamo inizio alla raccolta fondi per il Comitato per il NO della provincia di Ravenna. Chi vuole contribuire può inviare i bonifici alle seguenti coordinate bancarieCodice IBAN: IT72B0601067684510700721591. Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna S.p.A. – Filiale di Ravenna, intestato a Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna. E’necessaria la causale “Sostegno al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Ravenna”.
Chiediamo alla Stampa la massima collaborazione. Senza pluralità nella informazione, con altoparlanti governativi a pieno volume, la salute della nostra democrazia repubblicana si fa incerta.
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della provincia di Ravenna
26 gennaio 2016