Perché iscriversi a LeG

Cari Soci e Amici di Libertà e Giustizia,

il nostro Paese sta attraversando un periodo di grandi e profonde trasformazioni, accompagnate da una progressiva riduzione degli spazi di democrazia. In questa situazione, riteniamo un dovere civile mantenere viva e forte la voce che – ne siamo convinti – in questi anni ha saputo essere critica, vigile, di stimolo anche per chi pensa diversamente da noi.

Come altre associazioni,  Libertà e Giustizia sta soffrendo la crisi economica e ha dovuto compiere impegnative scelte di riorganizzazione: le difficoltà sono state superate grazie a  straordinarie risorse di solidarietà e di lavoro volontario, che hanno consentito di trasformare il disagio in nuova e stimolante opportunità di crescita.

Libertà e Giustizia punterà in modo sempre più incisivo sulla valorizzazione dei Circoli, che costituiscono la sua rete, affinché si moltiplichino le iniziative sul territorio oltre a quelle nazionali e si contribuisca a colmare lo spazio fra i cittadini e la politica.

Vogliamo continuare a denunciare silenzi, timidezze, vuoti, convenienze a far parte del Potere; vogliamo restituire ai cittadini il diritto a formarsi un’opinione e a tradurla in parola pubblica; vogliamo, anche con le nostre scuole, trasmettere ai più giovani e ricordare a tutti i principi della Costituzione e della legalità.

Il tuo aiuto e il tuo sostegno sono per noi molto importanti.

Se condividi le nostre idee e i nostri valori, se credi nell’utilità di un confronto e di un impegno autonomi dai partiti sui temi cruciali della democrazia, ti chiediamo di rinnovare l’ iscrizione, di diventare socio se ancora non lo sei, di sostenerci, di partecipare alle nostre iniziative.

Un saluto riconoscente

Gustavo Zagrebeksky                                             Sandra Bonsanti

 

7 commenti

  • Tanta stima e tanto rispetto al Proff. Zagrebelsky e alla S.ra Bonsanti. Non altrettanto a LEG, la cui azione, pur sacrosanta, resta tuttavia in troppi casi carente nei confronti di coloro che si affacciano qui a leggere: nessuno di LEG ha mai risposto alle domande e alle critiche di chi frequenta il sito e permangono quindi, purtroppo, dubbi e confusione, che mai LEG si e’ preoccupata di diradare.

  • Ha ragione, Giovanna.
    Ci stiamo riorganizzando per migliorare il sito. E tra gli obiettivi a cui puntiamo, c’è anche quello di essere più interattivi.
    Un caro saluto, Massimo Marnetto

  • Mi associo alle (troppo) lievi critiche di Giovanna e prima di reiscrivermi, attenderò almeno l’avvio della maggior interattività.

    Auguri e saluti!

    Paolo Barbieri

  • Urge allertarsi sotto tutti i profili quelli economici, costituzionali, etici, ma anche quelli organizzativi e strutturali dei meccanismi elettorali !!
    Ovviamente non esiste una legge elettorale perfetta però perfettibili lo sono tutte! Giacché “I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati! ” A. Einstein; “Le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!” J. Monod; “La politica è l’arte del possibile ma anche del rendere possibile il necessario!” M. Weber ecc. Comunque si rende necessario iniettare maggiore contendibilità nell’impianto elettoral-istituzionale nel suo complesso il trend d’astensionismo lo sta a dimostrare che manca sostanzialmente concorrenza dove si determini che chi governa governi! E, chi fa l’opposizione controlli senza inciuci da partito unico! E’ per l’appunto che pertanto serva articolare l’impianto integrato con altrettanti istituti come di seguito esposto per generare quella virtuosa concorrenza che una siffatta accelerata e cangiante realtà richiede! Quindi, a mio avviso eventualmente l’Italicum* dopo esser stato corretto come state proponendo potrebbe diventare il corno Maggioritario* di un più articolato ma equilibrato sistema elettorale più completo che io definisco SEMIALTERNO che funzionerebbe: basandosi su mandate (elettiva) al proporzionale (senza soglia) verrebbero sostituito da una mandata (elettiva) al maggioritario* (con premio di maggioranza*) in caso di fine anticipata della legislatura, ma in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerebbe a mandate (elettive) a base proporzionale! Sostanzialmente il dispositivo elettorale SEMIALTERNO si presenta con un meccanismo più equilibrato e dinamico a ciclo completo tale da permettere di riprodurre un autentico contendibile BIPOLARISMO aperto al ricambio ed all’alternanza a tutto tondo ovvero, sia per soluzioni governative di centrosinistra, centrodestra quanto di centro o quant’altre diverse opzionabili variabili! Questo per massimizzare governabilità coniugata alla rappresentatività e, nel contempo poter meglio contrastare rischi d’inciucio che un sistema a BIPARTITISMO BLINDATO come quanto tendenzialmente l’Italicum (a breve termine) verrebbe a riprodurre… ci troveremmo nel medesimo impaludamento che si vorrebbe evitare specialmente per il fatto di ritrovarci con quei capi lista blindati e gli stessi capi eleggibili in collegi plurimi! Quindi il SEMIALTERNO ricreerebbe un contendibile BIPOLARISMO aperto per ingenerare maggiore “ACCOUNTABILITY” tale da meglio contrastare la corruttela ed impedire quell’autoreferenzialità più o meno d’inciucio che ci sta sempre più subissando! Cosicché serve assorbire ed acquisire quei necessari correttivi integrativi d’aggiornamento per meglio attrezzare il nostro sistema elettoral-istituzionale nel suo complesso per poter risultare strutturalmente competitivi nel compendio mondiale! Iniziare col rendersi strutturalmente più completi ed equilibrati i meccanismi elettorali portando a termine quel tragitto intrapreso dopo il referendum del ’93 che ha introdotto il Mattarellum, affondato il Porcellum (ovvero, il modello marsupiato al 100% di nominati quale vero canguro!) per, or ora ritrovarci con un siffatto anacronistico Italicum altrettanto marsupiato in quanto farcito con un 60% di nominati che si dovrebbe rottamare per poter definitivamente approdare a quei sistemi elettorali più completi ed equilibrati come quanto il SEMIALTERNO si propone Inoltre, si auspica che si dimostri ricettivo ad implementare la nostra democrazia integrandola con il Referendum PROPOSITIVO esigenze presenti, espresse e ribadite sin dallo scorso secolo !Il propositivo per controbilanciare quello abrogativo! Giacché alcun equilibrio può reggersi soltanto togliendo bensì anche aggiungendovi!! Così come sarebbe opportuno togliere il quorum ai referendum per non ritrovarci espropriati dalla stessa democrazia e rischiare di ritrovarci esodati dalla stessa democrazia e sprofondare in una totalizzante autocrazia dato il trend d’astensione che sta ormai raggiungendo percentuali addirittura del’83%! Pertanto oltre ad una più equilibrata completa riforma elettorale si richiederebbe aggiungere ulteriori istituti: il RECALL–ostracismo– quale minimale esigenza d’equilibrio all’art. 67 – “quel…senza vincolo di mandato” per ovviare a quei furtivi cambi di casacca – volta gabbana- che indica quegli opportunisti che cambiano opinione e partito subito dopo essere stati eletti qualificabili come voltagabbana proni a passare da un partito all’altro, da uno schieramento all’altro, ecc. Il recall è già presente da un secolo in California ma anche in altri 18 Stati dell’Unione quanto in Canada, Giappone, Svizzera ed altri vari paesi latino-americani. Il “Write in” Aggiungere l’istituto del “write in” anche per le primarie ovvero, di poter scrivere direttamente sulla scheda elettorale nominativi di cittadini non presenti in alcuna lista quale modalità per meglio contrastare: cooptazione, lobbismo, nepotismo, clientelismo degli apparati partitocratici e non. Inoltre, istituzionalizzare le primarie di collegio ove tutti possano liberalmente concorrevi ma, non mantenere quelle parziali riferite ad un solo od unico partito bensì introdurle secondo il criterio aperto della “TOP TWO” (al principio che i primi due vincenti si contendono il collegio) come quanto già fanno in Californiana ed altrove avviene da secoli. Questo per minimamente aggiornarsi ad una siffatta nuova accelerata e cangiante realtà che pretende un più inter-attivo coinvolgimento per avvicinare le istituzioni ai cittadini e viceversa! Insomma aggiornare il nostro impianto elettoral-istituzionali che diversamente continuerà a far acqua da tutte le parti anche quando non piove! Purtroppo, serve introdurre quegli opportuni accorgimenti innovativi che il nostro tempo reclama! Questione che da decenni si dibattono e siamo costretti a subire sotto una continuativa grandinante pressione fiscale senza paragoni frutto d’una siffatta obesità plutoburocratica (Cottarelli!?) ed un obsoleto impianto che riflettono su tutti gli indicatori rendendoli negativi tanto da farci valutare di serie BBB- in affidabilità debitoria?! Quindi, urge cambiare verso ed introdurre come esposto quei necessari adeguamenti che un siffatta cangiante ed accelerata realtà richiede per far sì che gli ITALIANI vengano considerati dalla “classe politica” cittadini e non meri individui da pedagogizzare con modalità discenti alla stregua della Prima Repubblica o da ammansire con quant’altro “tokenismo”, ecc. Poiché la democrazia presuppone un potenziale piena esercizio della cittadinanza secondo quanto sancisce la nostra Costituzione adeguata alle esigenze che un siffatto tempo reclama ovvero, d’assolvere più responsabilmente la democrazia integrandola anche con le suddetto modalità a democrazia diretta! Giacché, qualsivoglia “conduzione” non potrà permettersi di propinarci le solite tokenismo ubriacature ovvero, elargire concessioni solo simboliche anziché darci quelle concrete risposte che ovunque ormai trasudano! Pertanto, sarebbe opportuno, attraverso i suddetti istituti integrativi, rendere l’impianto elettoral-istituzionale nel suo complesso il più plasmo elastico concepibile ed aperto alla contendibilità affinché risulti il più cittadinocentrico possibile senza lasciare al solito manipolo di segretari di partito la nomina d’un terzo del Parlamento come ora con l’Italicum praticamente lo diverrà assicurato ad un 60%! Così come urge agire sul fronte dell’anticorruzione introducendo norme che diano la certezza della pena e, non, i soliti inefficaci palliativi, pannicelli d’inasprimento delle pene… quando necessitano strategie adeguate per meglio combattere la corruzione secondo l’esigenza dei nostri tempi. Quindi, oltre al whistleblowing, serve poter inserire l’agente sotto copertura come già avviene per altri reati: mafia, pedofilia, ecc. Occorre, quindi, sostanzialmente meglio attrezzarci acquisendo un impianto elettoral-istituzionale in grado di sistematicamente riprodurre chi governa, governa e, chi fa l’opposizione controlla, senza dover ogniqualvolta richiamare in supplenza la Magistratura in tutti i “Cantoni” d’Italia!
    p.s.: Inoltre sin da quando è crollato quel muro dell’89 del trascorso “secolo breve” la velocità che registriamo quotidianamente e di tutt’altra fatta giacché viviamo una cangiante realtà che imprime una costante accelerazione fatta di sempre nuove e diverse sollecitazioni data l’ulteriore implementazione di complessità raggiunta in richieste, istanze e, dove, tutta questa effervescenza determina un costante iperbolico affastellarsi d’ammassamento che gravita impetuosamente ancor più sulle interfacce, sulle “front line”, sugli ingressi di qualsivoglia struttura e sistema il mondo reale è riuscito a risolvere rivolgendosi all’innovazione grazie a ristrutturare in modo inedito le cose del passato per giungere per “mainstream confluenza” alle nuove tecnologie degli i-Phone, i-Pad e quant’altro! Orbene, perché la Polis, la Politica ovvero i meccanismi elettoral-istituzionali dovrebbero esserne strutturalmente contaminati da queste sempre più rivoluzionarie innovazioni per far funzionare al meglio la DEMOCRAZIA!? Per far sì che la casta non si permetta di continuare a nuotare nei suoi soliti privilegi e vitalizi quando inesorabilmente il tempo è da considerarsi inderogabilmente scaduto poiché con 10 milioni di poveri intollerabile che permangono politici con appannaggi a ben € 400.000 di reddito per i politici! Politici che contrastano qualsivoglia innovazione tesa a voler aggiornare il nostro impianto elettoral-istituzionale proprio per così mantenere squilibrato ed inadeguato ma inalterato il loro STATUS QUO! Quando solo l’innovazione può permetterci di accorciare sempre più le filiere d’intermediazione e conseguentemente ridurre sempre più la tassazione una siffatta soffocante imposizione contribuendo nel contempo a renderci sempre più competitivi e nel compendio mondiale! by SEMIALTERNO Enterprise

  • Assicuro il mio rinnovo perché condivido i Vostri principi. Sono fortemente impegnato in un’associazione di consumatori e non potrei fornire un apporto costante ma la mia disponibilità è piena e convinta.Grazie, c’è bisogno di Libertà e Giustizia ma non come vengono interpretate di volta in volta dai mentitori di professione. Un caro saluto

  • Se volete allargare la rosa degli interventi non è possibile rinunciare ad una revisione critica dei manoscritto …una sorta di peer review che potrebbe rappresentare un punto di eccellenza per un nuovo torrente di acqua fresca per abbeverare tutti gli assetati di confronto culturale e politico . Vale la pena tentare di cercare le misure adeguate per selezionare prima di iniziare.

  • Ormai non si può più far finta di non vedere l’immanente necessità di soluzioni più equilibrate adottando sistemi elettoral-istituzionali che enucleino dinamiche e poteri controbilanciati è ormai divenuto un MUST presente ad ogni latitudine, questo per poter sopperire alla crisi della rappresentanza oltre che a quella economica che sono ormai diventate le ineludibili contingenti prossimità da dover superare! Questo dovrebbe fondamentalmente preoccuparci e spronarci a cambiar effettivamente verso per non ritrovarci prossimamente ESODATI perfino dalla stessa DEMOCRAZIA! Implicita diventa l’urgenza d’addivenire ad un più equilibrato e completo sistema elettorale quanto il SEMIALTERNO si propone estrapolandola dall’evolversi della stessa storia. Essendo le democrazie rappresentative contemporanee l’esito e l’espressione permanente di una lunga serie di lotte cicliche alterne volte a contenere poteri gerarchici fondati su ragioni non estendibili a tutti, e in questo senso arbitrarie, come l’età, il genere, una competenza specifica, la proprietà, la sacralità, la forza militare, ecc. Il processo storico di sviluppo della democrazia è stata una sintesi composita osmotica di principi ed esperienze che si sono consolidati nel corso di secoli. Cominciato da quello “star up” nell’antica Grecia la democrazie è arriva fino a noi, alle nostre democrazie rappresentative frutto di alterni scanditi, innescati eventi con più o meno cruente pulsioni e contrasti fra potenza e potere, che hanno innescato quelle più o meno lunghe estensive o restrittive fluttuazioni, quanto talora cruente! Pertanto, lo studio della democrazia non può essere concepito in una prospettiva antistorica o puramente astratta, giacché i suoi principi hanno una validità che sconfina il tempo nel quale sono stati ideati e sperimentati. Dove, talora pur restando sottotraccia sono stati sempre lì pronti ad emergere dalle più carsiche pieghe della cronistoria per assumerne sempre nuove, diverse ed inedite articolazioni nelle prassi e nei processi specialmente quelli sulle modalità volte alla determinazione delle stesse rappresentanze. Da cui sgorga l’imprescindibile esigenza di ricercare ed acquisire di sempre nuove ed inedite. Specialmente per quanto attenga ai meccanismi elettorali, per trovarne dei nuovi più equilibrati e più completi quanto inediti come col sistema elettorale SEMIALTERNO si propone rispetto agli attuali compassati modelli dal Proporzionale al Maggioritario quanto i loro ibridi derivati dal Mattarellum al Porcellum quanto il prossimo Italicum in quanto strutturalmente limitati e limitanti in altrettanto modo non potranno che esserne i loro risultati!
    Pertanto, non possiamo decretare la fine della storia accontentandoci in perpetuo del solito obsoleto esistente! (Fukuyama) In quanto già gli stessi Greci antichi avevano concepito il “ciclo” come l’uovo di Colombo e l’hanno introdotto come criterio dinamico evolvente per praticamente applicarlo nelle prassi dell’esercizio della democrazia, dove sistematicamente il ciclo veniva usato per l’assolvimento delle cariche cosicché, si alternavano nei ruoli e nelle funzioni per meglio poter contrastare rischi di cadere nel dispotismo. Così in altrettanto dinamico alterno modo, praticavano il ciclo, oltre i Greci anche gli stessi Romani, con riferimento perfino anche al loro impianto istituzionale giacché, quando reputavano la loro Repubblica a rischio, la sospendevano per inserirvi un ciclo d’assoluta governabilità attraverso l’elezione di un dictator – dittatore per poi (dopo sei mesi) ritornare alla Repubblica! Questa era la prassi, anche se espressa in modo sbrigativo, permetteva loro di concepire in modo elastico flessibile l’istituzione per mantenerla il più possibile integra incarreggiandola entro quegli evolventi termini alterni fra “Senato e Governatore“!? Pertanto anche da questi soli aspetti se ne dovrebbe evincere quell’insito latente assioma diade che il SEMIALTERNO esprime ed intende sintetizzare nella sua articolazione: “Governabilità e Rappresentatività” ancora dai meccanismi elettorali data la complementarietà di entrambi. Da cui sgorga il sistema elettorale SEMIALTERNO quale dispositivo che si basa su mandate (elettiva) al proporzionale (senza soglia) che verrebbero sostituito da una mandata (elettiva) al maggioritario (con premio di maggioranza) in caso di fine anticipata della legislatura, ma in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate (elettive) a base proporzionale. Quale modalità per ingenerare e riprodurre quella osmotica fisiologica tensione propulsiva dell’ingenerare un autentico contendibile meritocratico BIPOLARISMO APERTO all’accountability quale pretensione a massimizzare governabilità coniugata alla rappresentatività per far sì che chi governa governi! E, che fa l’opposizione puntualmente controlli! Giacché alcun sistema mai potrebbe “reggersi” restando in equilibrio se si trova obbligato a muoversi nello spazio tempo su una sola induzione centrifuga tipica dei Proporzionali che spinge verso la moltiplicazione opzionale partitica oppure, su quella centripeta tipica dei Maggioritari incardinata sulla governabilità a scapito della rappresentatività quando per reciproca complementarietà devono in un siffatto implicito evolvente modo vicendevolmente richiamarsi per coniugarsi e per compiutezza equilibrarsi. Questa reciproca esigenza auto-equilibratrice autorigenerante che il SEMIALTERNO esprime, la si evince oggigiorno, osservando lo sferzo d’una siffatta sempre più iperbolicamente accelerata globalizzazione che sta intensificando sempre più l’affastellarsi di queste fluttuazioni estensive e riduttive sulle front line. I meccanismi elettorali preposte alla determinazione delle rappresentanze politiche rendendone ancor più assordante il loro echeggiar “indomito” tanto da farle rimbalzare in modo magniloquente perfino fra le democrazie ottriate (Westminster) e quelle filo rivoluzionarie Repubblicane Proporzionaliste così da figurativamente doverle obbligare per “mainstream” confluenze a reciprocamente (schiudersi come un pandora) per reciprocamente correggersi per insita “mainstream” forzata convergente complementarietà!?
    Un processo resosi ormai irreversibile dal quale si dovrebbe evincere l’”inedita-atavica-diade” ineluttabile assiomatica complementare coniugazione centripetocentrifuga che si conforma e, si espleta sintetizzandosi nel sistema elettorale SEMIALTERNO che articola vicendevolmente il Proporzionale col Maggioritario in modo evolvente! E’ una siffatta accelerata e cangiante realtà che procedendo ormai a velocità “digitale” porta sempre più palesemente al pettine detti nodi, di siffatte intrinseche palesi magagne presenti nei tradizionali modelli elettorali sin qui conosciuti! Giacché nei confronti di siffatte esigenze detti tradizionali modelli sclerano in presenza d’una realtà che reclama adeguamenti radicali strutturali! Un siffatto epocale momento di cambiamento antropologico, sociale, economico, ecc. reclama ovunque sistemi assemblati in modo più equilibrate anche nei meccanismi elettorali ovvero, che l’articolazione del Proposizionale venga distintamene montata con i suoi integri attributi quanto lo sia per il Maggioritario in altrettanto integro e distinto modo per generare un più equilibrato e completo sistema evolvente come quanto appunto col SEMIALTERNO si propugna! Giacché le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato! Tant’è che per contestuale conseguenza d’una siffatta accelerata realtà globalizzata come detto, per “mainstream” confluenza tutto fa sempre più ineluttabilmente convergere facendo emergere dette contraddizioni, specialmente e particolarmente sul versante dei meccanismi elettorali che sempre più dimostrano la loro strutturale inadeguatezza dal Proporzionale al Maggioritario ai suoi derivati ibridi misti dal Mattarellum al Porcellum al prossimo Italicum!
    Questa esigenza autocorrettiva oltretutto, ce lo sta sempre più evidenziando l’implicita impellente necessità che i Britannici si vedono sempre più dover correggere il loro Westminster Maggioritario con iniezioni al Proporzionale e noi viceversa far il suo contrario! Giacché dopo aver abbandonato il Proporzionale affondandolo con la Prima Repubblica abbiamo intrapreso un’assurda impaludante Odissea avendo doppiato un Mattarellum, riaffondato nuovamente la Seconda con un incostituzionale Porcellum, per rischiare poi, un prossimo limitato e limitante Italicum per sempre più approssimarsi ad un Maggioritario con Premio, con la supposizione di poter risolvere quando andremmo a ritrovarci nelle medesime peste dalle quali i Britannici tenteranno d’uscire. Quando l’intrinseca soluzione per entrambi è la più semplice, equilibrata e pertinente rappresenta da quanto il sistema elettorale SEMIALTERNO esprime!
    Pertanto assurdo diventa voler continuare ad insistere famigeratamente a mordere sempre le solite stesse ossa! Quando sarebbe opportuno riflettere che oggigiorno, è il modo con la quale si montano, si strutturano le cose che fa ineludibilmente la differenza del rendere un sistema più competitivo rispetto ad un altro! (Monod) Pertanto, non possiamo a causa di siffatti modelli elettorali limitati e limitanti lasciar ulteriormente incurvare la nostra democrazia su se stessa e soffocandola: già siamo con un astensionismo al 73%! Oltretutto questa cifra esprime quanta scarsa concorrenza politica sussista riprodotta con una siffatta mantenuta obsolescenza elettorale! Quanto deprecabile sarebbe, come considerazione generale, indulgere sull’insoddisfazione della democrazia dal fatto del non avere ormai a livello globale, alcun legittimo concorrente… senza renderci conto che una siffatta “solitudine planetaria” non la potrà mai rendere invulnerabile fintanto che, non la si vorrà rendere lei stessa internamente strutturalmente più contendibile! Conseguentemente, per evolvere, diventa implicito ed inderogabile la necessità del rendere la nostra democrazia strutturalmente competitiva sin dalle sue “front line”, dai meccanismi elettorali per poi ritrovarci coerentemente competitivi nel compendio mondiale per “benchmark democratico”! E’ pertanto che si propone un sistema elettorale SEMIALTERNO quale dispositivo più completo ed equilibrato per potersi costantemente autorigenerarsi verso in un costante processo d’implementazione continuativa di democraticità per una maggiore inclusività ovvero, verso quel futuro che ci appartiene!

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