Treviso Piazza dei Signori, 8 febbraio 2013 ore 21.00. Le strade sono chiuse, i vigili urbani tentano di smuovere l’ingorgo causato dall’evento più atteso dai trevigiani. La piazza è piena già alle 20:30 mentre in sottofondo si sente una canzone degli AC\DC.
Beppe Grillo lo chiama “tsunami”, una specie di ciclone nato sul web che sta lentamente surclassando con la sua forza grandi e piccole coalizioni politiche. Cinque stelle sul simbolo, cinque sul programma. Acqua pubblica , mobilità sostenibile, sviluppo , connettività e ambiente sono le tematiche più significative del M5S- Movimento 5 Stelle, unione antipartitocratica guidata dal noto personaggio televisivo. Ciò che colpisce è la straordinaria capacità comunicativa di questa figura, ritenuta da molti una sorta di luminare della politica moderna e innovativa, grazie anche all’uso che lui fa della Rete. Sfruttando le sue capacità di intrattenitore, Grillo è determinante nell’influenza che il movimento ha sulla popolazione e nella sua persuasione; i suoi comizi nelle piazze italiane sono i più seguiti . Grillo critica con forza i vari candidati delle forze politiche in campo e dei precedenti governi, scatenando l’entusiasmo dei presenti che, stanchi degli stereotipi della “vecchia” politica, rispondono alle provocazioni con applausi. La prima impressione di questo “Tsunami Tour” è la scarsa affluenza di giovani e la sorprendente maggioranza di anziani: ci si sarebbe aspettato il contrario in un movimento orientato all’istituzione di una E-democracy (democrazia digitale) e alla cosiddetta “semplificazione”dello Stato. L’inverosimiglianza di questa rivoluzione informatica prospettata da Grillo la si può constatare nelle statistiche: è ormai risaputo che siamo un paese con un pessimo accesso a infrastrutture digitali all’avanguardia, proprio per la scarsa abilità degli italiani nel concepire lo sviluppo digitale come un vantaggio , una possibilità. Il cittadino medio non possiede , nella maggioranza dei casi, un’infarinatura minima di informatica e questa è forse una delle ragioni per cui ad ascoltare Grillo, nelle piazze italiane, ci sono più anziani che giovani. Sembrerebbe che Grillo attiri chi già lo conosce per il suo passato televisivo più che per i suoi “blog” postati in Rete. Bravissimo a infiammare gli animi, supportato da una colonna sonora trascinante (pezzi di musica degli ACDC, che poco dicono alla platea di anziani, ma che “trascinano”) Grillo cade sul programma: generico, elusivo, con tante buone iniziative che, però, non vengono adeguatamente spiegate. Ciononostante, la percentuale dei consensi è sorprendente ; negli ultimi sondaggi elettorali, il Movimento 5 Stelle raggiunge la soglia del 20%. Un segnale forte per i ceti medi che intravedono, nel mare di sconforto e frustrazioni derivate dall’uso tradizionale della politica, un faro, una speranza. Una luce che possa guidarli fuori da questa situazione a cavallo di un onda veemente: l’onda veemente dell’insoddisfazione.
* L’autore è un giovane amico di LeG