1. La disoccupazione generale al 12% e quella giovanile oltre il 35% sono due emergenze fonti di ingiustizia sociale. La creazione di posti di lavoro ripartirà solo se sapremo rilanciare la crescita all’interno dei vincoli fissati dagli impegni che abbiamo assunto in sede europea sull’andamento dei nostri conti pubblici. Non è facile. Ma è possibile
2. La materia del conflitto di interessi deve trovare finalmente una legge che la regoli e che elimini una cosa di cui il nostro Paese deve provare vergogna. Nel mondo dell’informazione è importante impedire il formarsi di posizioni monopolistiche ed oligopolistiche che sono un danno per tutti coloro che desiderano entrare da operatori in un mercato viziato da eccessive concentrazioni di potere e per tutti i cittadini e per il loro diritto ad essere imparzialmente e correttamente informati
3. La corruzione e la criminalità, e in generale l’illegalità, sono fenomeni che hanno raggiunto nel nostro Paese livelli intollerabili, lontani da quelli riscontrabili nei Paesi più simili a noi per reddito in Europa e nel Mondo. Ci sono parti del Paese dove intere zone nelle mani della criminalità. Senza un’azione decisa contro questi mali – un’azione che sia insieme repressiva, civica e culturale – è impossibile che vi sia una rinascita economica e/o morale dell’Italia
4. Sul riconoscimento dei principali diritti civili siamo troppo indietro. Necessarie leggi per un cambio di passo definitivo
5. La laicità dello Stato è un pilastro di convivenza, di libertà e di tolleranza. Va difesa senza se e senza ma. Apprezzo molto le teorie sulla laicità inclusiva di Jean Baubérot
6. Sono decisamente per il superamento del Porcellum e per l’introduzione di un sistema a collegi uninominali con doppio turno, cioè per un sistema di tipo francese: quello che meglio riesce a contemperare le esigenze di rappresentatività con quelle di governabilità. E quello più atto a garantire il corretto funzionamento di una democrazia dell’alternanza basata su un bipolarismo sano
7. Essenziale garantire la democraticità interna ai partiti, subordinando ad essa qualsiasi sostegno diretto o indiretto lo Stato conceda alle forze politiche
8. Per riacquistare un ruolo da protagonisti sui mercati mondiali, e per aumentare le chance dei nostri giovani di essere all’altezza delle sfide che pone a tutti noi l’economia globalizzata, è necessario un salto di qualità nella nostra capacità di produrre innovazione: di processo, di prodotto, organizzativa. Per tutte queste ragioni è essenziale, anche sacrificando qualche altra voce di spesa pubblica, investire da subito somme maggiori in formazione e ricerca scientifica, e in azioni tese a collegare meglio il mondo della ricerca e quello della produzione
9. I nostri beni culturali e ambientali, e il nostro territorio, sono da preservare e valorizzare, erigendo argini contro abusi e operazioni a forte contenuto speculativo e non in grado di produrre durevoli risultati positivi
10. Riforma della Costituzione: riduzione drastica del numero dei parlamentari, abolizione delle Province con contestuale riassegnazione dei poteri e delle risorse oggi in capo alle Province a Regioni e Comuni ed eventualmente ad enti intermedi non elettivi e quindi privi di costi della politica; superamento del bicameralismo paritario; mettere il governo nelle condizioni di decidere di più e più rapidamente, e il Parlamento di fare meno cogestione e più controllo.
* Dario Parrini è candidato nel circondario Empolese-Valdelsa per il Pd