Il titolo dato alla Tavola Rotonda “Riforme costituzionali. Di nuovo. Nel silenzio e nella fretta” corrisponde pienamente alla lettera appello inviata da pochi giorni al Parlamento da numerosi giuristi e costituzionalisti, fra cui Lorenza Carlassare, che sarà l’8 giugno a Ravenna, e Gustavo Zagrebelsky, presidente onorario di Libertà e Giustizia e presidente emerito della corte costituzionale.
Nella lettera si chiede di interrompere l’iter parlamentare. È impensabile che una riforma che cambia la natura della nostra Costituzione, a prescindere dal merito, avvenga appunto nella fretta e senza che nella pubblica opinione si apra un informato e approfondito confronto.
La Costituente, a suo tempo, rappresentava pienamente il popolo italiano, e ne aveva la fiducia. E discusse, e fece discutere, per ben più di un anno. Ora, in poche settimane, nella disattenzione quasi totale dei media, con una continua confusione fra riforma elettorale e riforma costituzionale, la commissione del Senato ha già deliberato una riforma che fa tramontare la centralità del Parlamento e potrebbe aprire la strada, secondo le recenti richieste del Pdl, a una Repubblica presidenziale.
Vogliamo parlarne? Vogliamo confrontare opinioni, giuridiche e politiche? Riteniamo urgente che questo avvenga in ogni città d’Italia.
La crisi economica grave e il recente terremoto non possono nasconderci altri pericoli. E sarebbe molto pericoloso che la forma della nostra Repubblica cambiasse senza che il “popolo sovrano” ne fosse consapevole.
Di tutto questo si parlerà con Lorenza Carlassare, la prima donna, in Italia, ad avere la cattedra di diritto Costituzionale, con Gabriele Albonetti, deputato del Pd e con il senatore Pancho Pardi, Idv, della commissione affari costituzionali del senato, venerdì 8 giugno alle ore 20.45 presso la Galleria Ninapì di Via Pascoli 31 a Ravenna.
I promotori ARCI, Comitati in Difesa della Costituzione della provincia di Ravenna, Circolo di Libertà e Giustizia di Ravenna, Movimento Federalista, in collaborazione con Attac, CGIL, Comitato per la Legalità e la Democrazia, Gruppo dello Zuccherificio
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