Riforma, ddl dei tre segretari. A rischio fondi destinati alla Lega

13 Aprile 2012

ROMA – Arriverà sotto forma di un disegno di legge Alfano, Bersani, Casini il testo di riforma sul finanziamento pubblico concordato da Pdl, Pd e Udc 1. I tre segretari chiederanno che la proposta sia assegnata alla commissione Affari costituzionali della Camera in sede legislativa, cioè con l’approvazioine diretta, senza il passaggio in aula.

Le nuove regole – qualche ora prima – erano state presentate sotto forma di emendamento al decreto fiscale (all’esame della commissione Finanze). Ma il presidente della Camera lo ha dichiarato inammissibile. Lega e Italia dei Valori avevano espresso parere contrario. E Gianfranco Conte, relatore dell’emendamento e anche del decreto fiscale, aveva ammesso: “E’ a forte rischio di ammissibilità, Gianfranco Fini potrebbe respingerlo perché non c’è un’ampia intesa tra le forze politiche. In questo caso ci sarebbe l’alternativa del decreto”. “Siamo all’assurdo – aveva commentato il Carroccio con il vicepresidente dei deputati, Alessandro Montagnoli – il presidente della Commissione Finanze Gianfranco Conte ha dichiarato inammissibile l’emendamento presentato dal relatore Gianfranco Conte. Questa è la dimostrazione dell’approssimazione della maggioranza nell’affrontare un problema di tutta evidenza”.

Bersani per il decreto.Nel pomeriggio in realtà Bersani si era espresso

a favore del decreto. “Spero di mettere queste prime norme sui contributi ai partiti su cui abbiamo trovato l’accordo in un decreto, se ce ne danno la possibilità i presidenti delle Camere”, aveva detto il segretario del Pd. “Questo perchè – ha aggiunto – bisogna farle partire immediatamente. Altrimenti, bisogna in ogni caso trovare la via più breve per approvare queste nuove norme attraverso una corsia preferenziale”. Come poi è avvenuto con il disegno di legge firmato dai tre segretari e la richiesta della sede legislativa.

I conti della Lega. Con le nuove norme, i controlli della commissione ad hoc sui partiti sarebbero operativi già per l’ultima tranche dei rimborsi elettorali. Proprio per questo, il prossimo rimborso elettorale spettante alla Lega potrebbe essere drasticamente ridotta se dovessero essere confermate le forti irregolarità nei bilanci che affiorano dai primi passi dell’Inchiesta. Il rischio, per il Carroccio, è che vengano applicate sanzioni pari a tre volte” l’entità delle irregolarità commesse.

Libertà e giustizia
. Intanto Libertà e giustizia, che da mesi ha posto il tema del rinnovamento dei partiti, commenta le mosse dei partiti verso la riforma. “Dobbiamo tutti prendere atto che il sistema sta franando e che a nulla servono, se non ad accelerare la frana, le toppe con cui ABC propongono di ricucire lo strappo”, si legge sul sito dell’associazione 2. E poi si sottolineano i punti non affrontati dall’ipotesi di riforma: “Serve il coraggio di chiudere i conti col passato, accettare i controlli ma soprattutto diminuire il finanziamento pubblico (cominciando col fermare nuovi rimborsi), inventare forme di finanziamento dei privati, restituire ciò che è avanzato”.

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