A presentarlo, insieme a Irma Visalli e a tutti i soci e amici bellunesi: Sandra Bonsanti, presidente LeG Costanza Firrao, segreteria nazionale LeG
1 commento
Buongiorno, scrivo un commento “a caldo”, visto che ieri sera c’ero in sala Muccin ma purtroppo la mia timidezza mi ha impedito di fare interventi di fronte a tanta gente.
Condivido i vostri propositi e le vostre idee d’azione: mi sembra che oggi in Italia sia più che mai necessario rifondare la politica su delle basi forti e condivise di giustizia. La gente ne sente il bisogno ed è pronta a partecipare: la sala piena di ieri lo testimonia.
Però purtroppo penso che il linguaggio usato sia troppo lontano dalla gente e soprattutto dai giovani. Si è più volte accennato alla necessità e alla volontà di riavvicinare, anche attraverso questo circolo, i giovani alla politica. Penso che ciò che state facendo appaia ai più molto interessante ma espresso con un linguaggio troppo altisonante, a volte difficile, cattedratico, quindi distante dai giovani e difficilmente condivisibile.
Capisco e condivido la necessità di elevare i toni del linguaggio e degli interventi dei nostri politici: mi sembra un’ottima iniziativa riaprire delle scuole di politica in cui fare formazione. Abbiamo bisogno di una classe dirigente informata ed erudita. Ma poi è fondamentale che sappia tradurre in termini semplici e nel linguaggio comune le tante nozioni acquisite.
Ho l’impressione che la deriva populista del berlusconismo abbia tanto successo tra gli italiani proprio perchè, nonostante l’evidente ignoranza di chi se ne fa portavoce, “parla semplice” , con le stesse parole della gente, e quindi risulta più comprensibile e quindi, purtroppo, condivisibile.
Penso che la sinistra abbia iniziato a perdere consensi proprio nel momento in cui si è allontanata dalla gente, ritirandosi nei salotti buoni e dedicandosi alle discussioni filosofiche anzichè ai problemi reali della nazione.
Io ho 30 anni, un diploma di liceo classico e una laurea in architettura. Ma, nonostante il mio corso di studi, anche se capisco le citazioni che ieri sera sono state fatte, percepisco in questo circolo nascente un atteggiamento elitario, di chi si sente superiore alla massa della gente, e finisce per assumere un linguaggio altisonante.
Se io ne ho avuto questa impressione, chissà quanto più quelle parole saranno sembrate distanti ad un operaio, ad una badante o ad un ragazzo più giovane di me…
..infatti tra le pur tante persone presenti nella sala non mi pare di averne visti..!
Ho visto molti cittadini di mezza età o di età avanzata, che probabilmente hanno vissuto periodi storici in cui la politica era molto partecipata, anche e soprattutto dai giovani, determinati nel cercare di riacquistare la loro libertà di espressione e partecipazione.. ciò che vorrebbero è proprio che il loro messaggio arrivi alle nuove generazioni. Ma per coinvolgere le nuove generazioni bisogna saper parlare il loro linguaggio!
Se vi ho scritto questa critica è perchè credo nelle potenzialità di Libertà e Giustizia e perchè spero possa essere d’aiuto alla sua diffusione tra TUTTI i cittadini italiani.
Approfitto per farvi i mei complimenti per ciò che state facendo,
cari saluti
Marta
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Iscrizione
Daniela Padoan: “La stella polare della Costituzione”
sandra bonsanti: “colpevoli”
Alessandro Bonsanti Carlo Emilio Gadda “Carteggio 1930-1970”
Francesco Pallante: “Elogio delle tasse”
FABRIZIO TONELLO “IL LUNGO VIAGGIO DI CIP E TIGRE″
Nadia Urbinati: “pochi contro molti”
Sandra Bonsanti: “stanotte dormirai nel letto del re”
Sandra Bonsanti: “Il gioco grande del potere”
Nadia Urbinati, Luciano Vandelli: “la democrazia del sorteggio”
Francesco Pallante: “contro La Democrazia diretta”
Paul Ginsborg, Sergio Labate: “Passioni e politica”
Presentazione del libro ‘Colpevoli’ di Sandra Bonsanti
Gustavo Zagrebelsky: “mai più senza maestri”
29 NOVEMBRE – BRESCIA
25 NOVEMBRE – PRATO
ROMA – 7 OTTOBRE 2023
Appello LEG – usare i fondi PNRR per la pace
ROMA – 24 GIUGNO 2023
No al riarmo mondiale
No all’Autonomia Differenziata
Europe for Peace, la grande mobilitazione di Roma del 5 novembre
Buongiorno, scrivo un commento “a caldo”, visto che ieri sera c’ero in sala Muccin ma purtroppo la mia timidezza mi ha impedito di fare interventi di fronte a tanta gente.
Condivido i vostri propositi e le vostre idee d’azione: mi sembra che oggi in Italia sia più che mai necessario rifondare la politica su delle basi forti e condivise di giustizia. La gente ne sente il bisogno ed è pronta a partecipare: la sala piena di ieri lo testimonia.
Però purtroppo penso che il linguaggio usato sia troppo lontano dalla gente e soprattutto dai giovani. Si è più volte accennato alla necessità e alla volontà di riavvicinare, anche attraverso questo circolo, i giovani alla politica. Penso che ciò che state facendo appaia ai più molto interessante ma espresso con un linguaggio troppo altisonante, a volte difficile, cattedratico, quindi distante dai giovani e difficilmente condivisibile.
Capisco e condivido la necessità di elevare i toni del linguaggio e degli interventi dei nostri politici: mi sembra un’ottima iniziativa riaprire delle scuole di politica in cui fare formazione. Abbiamo bisogno di una classe dirigente informata ed erudita. Ma poi è fondamentale che sappia tradurre in termini semplici e nel linguaggio comune le tante nozioni acquisite.
Ho l’impressione che la deriva populista del berlusconismo abbia tanto successo tra gli italiani proprio perchè, nonostante l’evidente ignoranza di chi se ne fa portavoce, “parla semplice” , con le stesse parole della gente, e quindi risulta più comprensibile e quindi, purtroppo, condivisibile.
Penso che la sinistra abbia iniziato a perdere consensi proprio nel momento in cui si è allontanata dalla gente, ritirandosi nei salotti buoni e dedicandosi alle discussioni filosofiche anzichè ai problemi reali della nazione.
Io ho 30 anni, un diploma di liceo classico e una laurea in architettura. Ma, nonostante il mio corso di studi, anche se capisco le citazioni che ieri sera sono state fatte, percepisco in questo circolo nascente un atteggiamento elitario, di chi si sente superiore alla massa della gente, e finisce per assumere un linguaggio altisonante.
Se io ne ho avuto questa impressione, chissà quanto più quelle parole saranno sembrate distanti ad un operaio, ad una badante o ad un ragazzo più giovane di me…
..infatti tra le pur tante persone presenti nella sala non mi pare di averne visti..!
Ho visto molti cittadini di mezza età o di età avanzata, che probabilmente hanno vissuto periodi storici in cui la politica era molto partecipata, anche e soprattutto dai giovani, determinati nel cercare di riacquistare la loro libertà di espressione e partecipazione.. ciò che vorrebbero è proprio che il loro messaggio arrivi alle nuove generazioni. Ma per coinvolgere le nuove generazioni bisogna saper parlare il loro linguaggio!
Se vi ho scritto questa critica è perchè credo nelle potenzialità di Libertà e Giustizia e perchè spero possa essere d’aiuto alla sua diffusione tra TUTTI i cittadini italiani.
Approfitto per farvi i mei complimenti per ciò che state facendo,
cari saluti
Marta