Berlusconi in fuga

23 Marzo 2011

Il terrore del confronto – giudiziario, parlamentare, elettorale – è il filo che lega le scelte di Silvio Berlusconi. Che ora, unico leader al mondo, ha fatto sapere che non si presenterà alle Camere per parlare della crisi libica

Ha ragione Giovanni Maria Bellu, il Capo del Governo oggi è un uomo in fuga: dalle aule di giustizia (lunedì non si è presentato al processo Mills, a Milano; martedì è approvata l’ennesima norma salva-premier), dal Parlamento (unico capo di governo occidentale che non si presenta alle Camere). Fugge persino da quello che una volta era per lui il bagno di folla. Non guiderà la sua coalizione al comune di Milano e fa fatica a girare per le strade delle città italiane, perché lo aspettano folle munite di fischietti. Dove rifugiarsi, se non nell’abbraccio rassicurante di Gheddafi, dopo avergli fatto sapere d’esser tanto “addolorato“.
L’agonia del berlusconismo è un leader populista terrorizzato dal popolo.

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