La maggioranza si sfarina, il governo più forte degli ultimi decenni affoga tra le montagne di rifiuti, le prime donne che si menano a suon di ingiurie, Berlusconi, inseguito dai fantasmi della mafia, che a Lisbona si esibisce in una ignobile mimica da bettola…
Per ora il finale è semplicemente grottesco, oscilla tra il tragico e il ridicolo. È una intera nazione stupefatta che osserva lo spettacolo.
E l’opposizione comincia a misurare la gravità della situazione: ebbene sì, forse è possibile che si vada a votare molto presto e con questa legge elettorale, se Pd, Centro e finiani non sapranno offrire al Capo dello Stato un’alternativa credibile. Ma chi saranno i candidati della sinistra? Perché si è perso tempo prezioso a combattersi fra compagni, a dividersi e trescare per una manciata di poltrone?
Tutto scricchiola in questo Paese ridotto in macerie: dalle istituzioni calpestate allo spettro dell’Irlanda e alla disoccupazione che ogni giorno aumenta di percentuale. Siamo nella fase in cui la delusione e il distacco facilmente si trasformano in rabbia: e nemmeno questo è un buon segno.
Tutto il mondo è in affanno. Solo da noi imperversano ancora un dittatore stanco e le mezze figure del suo patetico governo.Che oggi è stato battuto un paio di volte e domani forse lo sarà di nuovo.
Non si può provare altro che tanta rabbia, paura, pena, vergogna, senso di frustrazione. Come è stato possibile farci ridurre così?
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Triste e veritiera descrizione, a cui c’è poco da aggiungere. A proposito dell'”alternativa credibile”, ossia di un possibile governo tecnico, io credo che l’opposizione debba comunque operare perché questo governo si formi, anche senza ottenere la fiducia alle Camere. Un governo tecnico di minoranza, in carica per i soli affari correnti, garantirebbe comunque più imparzialità nella gestione della macchina elettorale.