Il patto degli sfidanti alle primarie “Aiuteremo chi di noi vincerà”

05 Novembre 2010

Grande calca allo Spazio Krizia per l’ultimo appuntamento organizzato da LeG con i candidati alle primarie del centro sinistra. Dopo aver risposto alle domande di Roberto Rho di Repubblica, gli aspiranti sindaci dicono che chiunque di loro vincerà le primarie gli altri lo sosterranno. Ed è allora che in sala scoppia l’applauso più forte

Quattro moschettieri, tutti per uno, uno per tutti? Sì, certo: alla fine i quatto aspiranti sindaci del centrosinistra lo dicono che chiunque di loro vincerà le primarie gli altri lo sosterranno. Ed è allora che allo Spazio Krizia – dove ieri sera si sono ritrovati Stefano Boeri, Giuliano Pisapia, Valerio Onida e Michele Sacerdoti, ospiti di Libertà e Giustizia – scoppia l´applauso più forte. C´è il pienone, l´attesa è grande per questo confronto collettivo finito con un forte appello all´unità, epperò costellato di punture di spillo e sgambetti. È lo spirito delle primarie, come direbbe Onida, e poi proprio da lì si parte, perché il primo invito rivolto ai candidati dal moderatore è proprio quello di elencare le differenze che li separano. Così ciascuno “marca” il proprio territorio.
Pisapia dice che a dividere, almeno un po´, sono le priorità. Per lui in cima a tutto c´è il tema del lavoro, che «crea sviluppo e poi ricchezza per realizzare i progetti», ma anche la proposta di istituire anche a Milano il registro delle coppie di fatto. Poi Onida, che pone il problema dei problemi: «Oggi il centrosinistra non è maggioranza a Milano, dobbiamo diventarlo». Insomma: lui nei sondaggi non è messo benissimo, ma è convinto che sul suo nome potrebbe confluire quella parte di Milano che non si sente di sinistra, ma è delusa dalla gestione Moratti. L´ambientalista Sacerdoti non ha dubbi: «La mia diversità è nella persona, garantisco indipendenza dai poteri forti, in particolare quelli degli immobiliaristi; sono sempre stato nei comitati, io volo basso…». Infine Boeri, che insiste sul concetto di «città pubblica»: servizi efficienti, che funzionano per tutti, basta con «il suolo ceduto a privati spregiudicati», e basta con «la retorica della sussidiarietà che ci ha portato via pezzi di città».
Arrivano le domande antipatiche. Per l´architetto Boeri, che a Milano ha lavorato tanto, si potrebbe prefigurare un conflitto d´interessi, se diventasse sindaco? Risposta: «Mai ceduto alle pressioni dei proprietari di aree o degli uffici tecnici, in ogni caso istituirò l´anagrafe pubblica degli eletti, che garantirà trasparenza totale». E come la mette Pisapia con il suo passato da parlamentare di Rifondazione, adesso che c´è da conquistare un pezzo di borghesia milanese? La mette così: «Porterò a votare i delusi di sinistra, ma anche i borghesi, tanti, un ceto sociale con cui ho grande consonanza, magari voteranno al centro al primo turno, ma per me al ballottaggio». Poi Onida e il voto “utile” che lo penalizzerebbe. Replica: «Ragionamento politicista, le primarie sono l´indicazione del candidato migliore per vincere le elezioni vere, io posso pescare di più dall´altra parte». E Sacerdoti è d´accordo, «anche se mia moglie mi chiede di ritirarmi».
Infine il patto dei quattro moschettieri, mentre in sala di spellano le mani: chiunque vinca, gli altri lo sosterranno. Se sarà Boeri, lui vorrà in squadra Pisapia come «referente per i diritti civili e l´aiuto ai più deboli», Onida come presidente del consiglio comunale e Sacerdoti come assessore all´Ambiente. Pisapia mette un po´ di pepe: «Si sente già sindaco e assegna le poltrone», poi promette che se anche dovesse perdere resterà «per cinque anni a fare l´opposizione». Onida promette: «Il mio nome non lo troverete mai in una lista che appoggia un candidato sindaco diverso da quello uscito dalle primarie». E Sacerdoti parla di «spirito di squadra, ma dopo il risultato delle primarie, adesso dobbiamo far emergere le differenze».
Prima del match a quattro, arrivano punture di spillo da Pisapia verso Boeri. L´architetto aveva criticato la manifestazione in programma domani al Dal Verme con Nichi Vendola in appoggio allo sfidante. Replica dell´avvocato: «Dopo le polemiche vengo a sapere che Boeri indirettamente mi chiede di partecipare, e non so cosa pensare».

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