La presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno  adesso è in minoranza. È questo uno degli effetti della ricomposizione  delle commissioni di Montecitorio formalizzata martedì dopo la nascita  di Fli. E il rinnovo delle presidenze – compresa quella della  commissione Giustizia – è vicino: è stato, infatti, fissato per il  prossimo 5 ottobre.
Vediamo i numeri. Entrambi i delegati  provenienti dal gruppo misto (Melchiorre e Belcastro) sono berlusconiani  ed è per questa ragione che un eventuale braccio di ferro sulla  riconferma della penalista si concluderebbe con la sconfitta matematica  dei finiani. Infatti, se anche Futuro e libertà decidesse di sommare i  suoi voti a quelli di Pd, Idv e Udc, il totale sarebbe 23. Mentre un  eventuale candidato sostenuto da Popolo della libertà e Lega arriverebbe  a quota 25.
Ma per ora il Pdl non pare intenzionato a rimuovere la  Bongiorno, che pure – da interprete dei molti dubbi manifestati da Fini a  proposito delle leggi ad personam – ha spesso infastidito sia il  Cavaliere, sia l’avvocato Ghedini. Prima di deciderne la sorte si  attende di vedere cosa accadrà il 28 settembre quando il voto d’aula sui  cinque punti dirà se il Cavaliere è davvero in grado di fare a meno dei  futuristi. Tuttavia, anche se le cose andassero come Berlusconi spera,  ogni decisione sul destino della presidente dovrà essere ponderata con  attenzione. Non tutte le commissioni, infatti, hanno gli stessi rapporti  di forza della commissione Giustizia. E in caso di guerra, in alcune di  esse potrebbero prefigurarsi maggioranze da governo tecnico. Basti  pensare che se i finiani decidessero di unire i propri voti a quelli  dell’opposizione, l’attuale maggioranza di governo perderebbe la  presidenza di almeno sei commissioni. Alcune di grande importanza, come  (per 25 a 23) la Affari costituzionali guidata dal Pdl Donato Bruno e  (per 23 a 22) la Bilancio presieduta dal leghista-tremontiano Giancarlo  Giorgetti. Si tratta delle commissioni chiamate ad esprimere i pareri di  costituzionalità e di copertura su tutti i provvedimenti che arrivano a  Montecitorio. Senza contare che il Carroccio dovrebbe rinunciare anche  alla presidenza della commissione Esteri (25 a 22).
Ma quanto potrà durare questo equilibrio del terrore?
Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

