La magistratura vuole sovvertire il voto. La frase viene usata, fin dagli esordi del berlusconismo, per censurare l’operato dei giudici nella misura in cui le indagini riguardano esponenti politici, in primis SB: come se il voto superasse e rendesse superfluo – ed anzi addirittura inaudito – il ruolo di controllo svolto dalla magistratura nei confronti di tutti i cittadini, dunque anche di quelli titolari di cariche politiche. E’ del tutto ovvio rammentare che tale ruolo è consacrato in tutti gli ordinamenti occidentali e ne rappresenta un elemento essenziale. Da notare che con la frase in questione SB non critica i giudici per aver operato male: la censura si colloca a priori rispetto ad una valutazione della qualità del controllo giudiziario e mira a contrapporre il voto popolare – quasi una grazia divina – alla molesta interferenza dei giudici, presentata come illegittima e persino eversiva.
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